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Ferrata Contessi e monte due mani

24 MAGGIO FERRATA S. CONTESSI MONTE DUE MANI

LECCO BALLABIO MORTERONE  mt 900

MONTE DUE MANI mt 1666.

Gita alpinistica con ferrata.

Da Ballabio si prende la strada per Morterone dopo circa 4 Km a sx piccolo parcheggio per la ferrata, indossiamo subito imbrago e casco. Si salgono i primi metri paretina verticale, la ferrata è attrezzata con catena, poi sentiero e quindi altri torrioni e pareti con alcuni pioli e gradini sempre interrotti da tratti di sentiero.  Accanto alla ferrata si incrocia varie volte il sentiero che permette la salita in vetta per via normale. Terminata la ferrata si prosegue in cresta fino in vetta (ore 3.00).

Breve sosta, il cielo è coperto, per la discesa si decide  il sentiero a sx che scende per prati poi nel bosco, fino a dei ruderi, da qui a sinistra si ritorna sulla strada asfaltata e dopo circa 4 Km alle vetture.

Ore 5, dislivello mt 850, Km 11.2

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Torrione d’Albiolo m 2969

Questo splendido mese di ottobre, ci ha regalato un’altra meravigliosa giornata per una bellissima camminata nella natura e nella storia, fra trincee e reperti della grande guerra.

Già dopo i primi passi, si presentano pendii costellati dalle buche dei bombardamenti di cento anni fa, ancora ben visibili, e lungo il percorso frammenti di granate, di bombe da cannone e caricatori di 9138.

Partiti alle 8.00 dall’Ospizio san Bartolomeo sopra il Passo del Tonale, abbiamo percorso un breve tratto della strada per malga Valbiolo, svoltando poi a destra sul sentiero degli Austriaci n° 161, alle 10,00 abbiamo raggiunto la cima del monte Tonale Orientale.

Qui ci sono 2 croci, una vecchissima in legno e filo spinato, che ha incredibilmente resistito alla violenza del tempo e una più recente in ferro, posta a ricordo dei loro caduti dagli Standscützen tirolesi, che ci ricorda che le guerre fanno male a entrambe le parti.

Da qui, seguendo le stupende creste in un panorama meraviglioso, abbiamo percorso il sentiero attrezzato, che con alcuni tratti piuttosto esposti, ci ha postato alla vetta del Torrione alle ore 12,10.

Al ritorno, percorso un tratto di pietraia sul lato nord, aiutati da una lieve traccia, ci siamo agganciati al sentiero 161, passando dalla Città morta e scollinando sotto il Tonale Orientale, abbiamo ripreso il sentiero degli Austriaci fino alle vetture alle ore 15,50.

Il percorso è ben segnalato.

Percorsi 15 km con 1350 m di dislivello in poco meno di 8 ore.

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Pizzo del Becco m 2507

Dal parcheggio accanto al lago a Carona  per sentiero n 211 si sale nel bosco e si raggiunge un bivio si va a sx per Lago di Becco, lago Colombo itinerario n 250. Arrivati alla diga del lago Colombo si sale a sx per sentiero fino all’attacco della ferrata che porta in vetta ore 4.10. Discesa in direzione del passo d’Aviasco mt 2310, raggiunto il sentiero n 214 ritorno alla diga del Lago Colombo e da qui al Rif. Laghi Gemelli mt 1961. Si prosegue in discesa  per Carona itinerario n 213,poi n 211 ore 8.30.

Percorsi 21 km con dislivello di 1500 m in ore 8.40

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Rifugio San Tomaso (Valmadrera)

Il gentile invito dell’amico Renato Valsecchi, ci ha portato a questa bella e riposante gita sulle pendici del Moregallo.

Partiti da Piazza Rosé in Valmadrera, seguendo il sentiero n° 5, abbiamo fatto un largo giro che ci ha portato sullo splendido belvedere alla Chiesetta di Sant Isidoro, addossata al grande masso erratico di Preguda. Da qui, proseguendo la traccia n° 5 siamo arrivati al rifugio San Tomaso, percorrendo questo tratto di sentiero molto panoramico e variegato fra boschi e facili roccette.

In attesa dell’ora di pranzo una breve escursione all’interessante sito dove nel secolo scorso è stato tagliato un grande masso erratico di serpentino per ricavarne pietre da costruzione.

Ale 12,30 è iniziata la parte migliore, brindisi con Franciacorta e Turgau, risotto e coniglio con polenta, preparati dall’impareggiabile Dionigi, grande allegria e ritorno alle veture.

Percorsi 10,6 km con 600 m circa di dislivello.

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Pietra Parcellara 836 m e Pietra Perduca 659 m

Oggi, in piccola formazione, siamo usciti dai nostri confini abituali, per la scoperta degli Appennini e la scoperta si è rivelata una vera sorpresa.

Benedetti da una giornata di cielo blu intenso, aria tersa e temperatura mite, ci siamo trovati ad ammirare panorami collinari dolcissimi, lo sguardo spaziava fino alle Alpi innevate, lungo un percorso, che in breve spazio ci ha portato ad attraversare il Trebbia su una lunga passerella pedonale, camminare fra dolci vigneti collinari, attraversare un ombroso bosco e a salire un austero ambiente alpino che siamo abituati a frequentare a ben altre quote.

Partiti da Perino Pc abbiamo attraversato la località Donceto prendendo a un bivio con indicazione sentiero 167 la stradina sterrata a sinistra, discretamente ripida che diventa poi un sentiero ben segnalato, poco dopo le prime roccette un primo balcone panoramico sulla valle. Verso la fine del bosco, ci si imbatte in una nuova segnalazione Cai che indica la via di salita più facile a sinistra e quella da noi scelta, per esperti, a destra, dove dopo pochi passi si apre un prato in salita e la Pietra in tutta la sua maestà.

Il percorso da questo punto è tutto su roccette, ma non presenta punti difficili (1° grado) e in alcuni tratti c’è un cavetto di corrimano, in compenso offre una serie di splendide cartoline, senza contare la compagnia di una simpatica e stranamente domestica capretta, che abbiamo scoperto poi piuttosto interessata alle nostre merendine.

Sul ventoso pulpito roccioso in vetta si trova una croce metallica e vi si domina tutta la val Trebbia. Scesi dalla via facile si arriva all’oratorio della Madonna di Caravaggio, da dove girando a destra troviamo le indicazioni per Pietra Perduca, prendendo un interessante sentiero boschivo, che sfocia in un’ampia sterrata in discesa dove improvvisamente appare questa scura roccia tondeggiante, completamente diversa dalla precedente, con incastonata la chiesetta di Sant’Anna del X secolo.

Questo luogo emana veramente un fascino misterioso a prima vista, ma è salendoci che se ne rimane avviluppati. Chissà chi e quando ha scavato nella roccia le vasche dei Santi e da dove viene l’acqua nella quale vivono i tritoni, che non si esaurisce mai in questo ambiente arido? A onor del vero noi i tritoni non siamo riusciti a vederli, ma un poster sull’edicola alla base ne assicura l’esistenza.

Da qui, abbiamo concluso il giro ad anello, attraversando la franzioncina di Montà, tornando a Perino su una stradina dove ci si potrebbe aspettare di veder uscire da una curva una distinta coppia di due secoli fa su un biroccio.

Percorsi 11,5 km in 5 ore con circa 650 m di dislivello.

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CIMA SASSARA m 2892

Gita alpinistica con ferrata.

Dal parcheggio Funivia per il Grostè si segue la strada accanto al Campo Golf che porta alla Malga Mondifra mt 1632, poco dopo a dx  inizia il sentiero n 334 che sale al Passo Tre Sassi mt 2613. Qui inizia il Sentiero n 336 C. Costanzi, attraversato un ghiaione si raggiungono le prime roccette da superare, facili ma esposte, un tratto di ferrata e si raggiunge il Passo di Val Gelada mt 2686. Risalita per ripido ghiaione altri tratti di sentiero e roccette esposti e si raggiunge  l’inizio della ferrata ( scala). La ferrata si interrompe in alcuni tratti su cenge facili ma esposte. Si raggiunge la cresta finale non attrezzata e da qui in vetta ore 4.25.

Discesa stesso itinerario fino al Passo Tre Sassi poi per la continuazione del sentiero n 336 al Rifugio Graffer mt 2261. Discesa a Campo Carlo Magno lungo le piste da sci ore 9.15.

Ascesa mt 1570 km 19.8 Tempo sereno.

Testo di Andrea

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Ferrata delle Aquile e Paganella m 2125

Dalla Località Santel ampio parcheggio, tornando sulla strada in leggera discesa parte a dx una stradina itinerario n 602, si sale alla stazione intermedia della seggiovia Dosso della Rocca. Si prosegue per Malga Fai mt 1665, seguendo il sentiero per Fai Paganella una deviazione per il Sentiero delle Aquile e si giunge all’attacco della Ferrata. Si inizia scendendo nel Canalone Battisti poi traversata, si giunge all’Antro delle Pegore, si attraversa un arco di roccia e si raggiunge La Traversata degli Angeli, molto esposta ma ben attrezzata. Si continua per La Cengia Terlago sempre in traversata , ci si cala all’attacco del primo Ponte si attraversa si risale lo sperone roccioso si supera il secondo ponte e si raggiunge lo spigolo finale che porta all’uscita della Via ferrata. Breve risalita all’Ex Rifugio Battisti, poi al Rifugio La Roda alla Paganella mt 2125 e rientro per il sentiero di Malga Zambana mt 1804.

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Val Canè – sentiero dei camosci

In macchina fino Cortebona ,strada ciotolata e sterrata, si prosegue nella valle itinerario n 65 verso il Bivacco Valzaroten mt 2212 ore 1. Si continua a salire si supera il Laghetto di Pietra Rossa mt 2601 e si raggiunge il Passo Canè ore 2.15 da dove si può ammirare la Val Grande di Vezza D’Oglio e il Bivacco Saverio Occhi. A dx si sale al Monticello a sx il Sentiero dei Camosci che con vari sali scendi in cresta, passando accanto alle Cime di Giere porta sotto al Monte Tirlo. Qui il sentiero causa frane è meno percorribile e dopo aver superato un tratto con catene decidiamo di tornare. Discesa stesso itinerario ore 7.30.

Ascesa mt 1348 Km 15.5 Tempo coperto, molto vento.