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Monte Bruffione m 2665

Parcheggiamo le automobili nei pressi dell’albergo Bruffione in località Piana del Gaver a 1550 m, in una cornice tipicamente invernale.
Dal parcheggio scendiamo lungo una strada che in breve tempo ci conduce al ponte, sul torrente Caffaro, che attraversiamo e ci dirigiamo a sinistra in direzione segnavia 401 direttissima.
Il sentiero si estende, inizialmente, lungo un bosco di abeti che alterna discrete pendenze a radure pianeggianti per poi raggiungere la vallata, un sempre più innevato pianoro, ai piedi del monte Bruffione.
Sulla destra di un piccolo torrente individuiamo un segnavia semicoperto dalla coltre nevosa.
Attraversiamo il piccolo corso d’acqua e ci inerpichiamo lungo il sentiero sfruttando, per un tratto, la traccia di due escursionisti ai quali cediamo il passo.
Riguadagniamo poi la testa del gruppo e proseguiamo dritti fino poco sotto il passo Boia 2550 m, dove, dopo aver valutato il sempre più abbondante innevamento, il tempo di percorrenza che ancora ci separava dalla cima e il tempo di ritorno alla Piana del Gaver, decidiamo di desistere dall’ascesa alla vetta del monte Bruffione.
Ascesa totale m.1020, Km percorsi 11, Durata escursione ore 06,11

 

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Val Vertova – Bivacco Testa – Monte Segredont

Raggiungiamo il parcheggio della “Val Vertova” dove inizia il sentiero n. 527, essendo il transito veicolare libero (ottobre-marzo) venendo dalla stretta via dal paese di Vertova (Bg).

Ci inoltriamo (ore 7:20) nella forra dell’omonimo torrente, dalle acque limpide.  Seguendo questo itinerario Cai e dopo tre ore di cammino, nei colori dell’autunno, arriviamo al “Bivacco Testa” (m 1490),  sicuramente il più accogliente di quelli disposti nel comprensorio del “Monte Alben”, tanto che otteniamo anche un buon caffe da un “curatore” di questo bene.

Ripartiamo (ore 11: 10) verso il “Segredònt” (m 1555) per il sentiero n° 530 e dopo mezz’ora siamo alla croce di questo monte dalla forma a “panettone”.

Sempre per lo stesso sentiero,  poi brevemente per il 529,  infine la decisiva deviazione n° 529a per tornare a valle, ci riporta sul sentiero n° 527, un po’ prima del parcheggio (ore 13:40).

Dislivello positivo: m 1100. Distanza percorsa: km 17. Durata escursione: ore 6:20

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Grigna Settentrionale m 2409

Poco dopo Balisio (Lecco), lungo la provinciale n. 62 Valsassina e superato un distributore Tamoil, si svolta (non facilmente) a sinistra per “Via Grassi Lunghi”. E’ una stretta e lunga sterrata che termina presso una chiesetta del Sacro Cuore, dove è facile parcheggiare. Lì parte il sentiero 31/32, per il rifugio Antonietta al Pialeral.

Proseguendo per la ripida via invernale n. 31, si incontra il bivacco Riva-Girani (m 1830). Si raggiunge la cresta di nord-est rampicando il cosiddetto “Muro del pianto” e si prosegue per la croce di vetta (m 2409) poco distante dal rifugio Brioschi.

Per il ritorno abbiamo percorso la via estiva n. 33 che si ricongiunge alla 31 poco sopra il Pialeral. Percorsi 14 km in 7 ore con dislivello di 1600 m.

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Monte Cadria m 2254

A Pieve di Bono (Valle del Chiese – Trento) seguiamo l’indicazione per “Forte Carriola” e poco oltre lasciamo l’auto in località “Disperata” (m 1148 – ore 9:00). Percorrendo una vecchia strada militare austriaca (ora asfaltata) raggiungiamo “Malga Ringia” (m 1398 – ore 9:30) e per sentiero (dalla costante pendenza, tranne una breve deviazione per frana), superiamo la “Pozza del Cadria” e la non molto distante “Malga Cadria” (m 1914 – ore 11:00). Il territorio circostante mostra ancora i segni lasciati dalla “Grande Guerra” del 1915/1918: trincee e ricoveri e pure un (ex) cimitero militare. Il “Monte Cadria” (m 2254) fu un importante ganglio difensivo del fronte austroungarico. La salita non è molto impegnativa, anche se dei tratti sono ora attrezzati con delle corde metalliche. Così alle 11:00 esatte siamo in vetta, dove dal versante del “Lago di Ledro” sale la nebbia, mentre una buona visibilità a occidente lascia intravedere il “Carè Alto” e il “Re di Castello”. Per la discesa prendiamo il sentiero n. 423, che in cresta percorre i ricoveri e i solchi delle trincee, terminando per noi presso la “Malga Cadria”. E per lo stesso itinerario dell’andata concludiamo l’escursione alla “Disperata” alle ore 15:15.
Dislivello positivo: m 1067. Distanza percorsa: km 17 circa. Durata escursione: ore 6:15

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Cima Monticello m 3152

Partiamo alle 8.00 dala località di CORTEBONA (m 1766), raggiunta per sterrata andando oltre l’abitato di Canè (Val Camonica – Brescia) e ci inoltriamo nella bella valle di pascoli e larici. Dopo un’ora sostiamo per qualche minuto presso il “Bivacco Valzeroten” (m 2206), riprendendo la facile ascesa sul sentiero Cai n 165 per i “Laghetti di Pietra Rossa” (m 2585) e il “Passo di Canè (m 2674) ore 10.30. Qui inizia la parte più impegnativa dell’escursione. Prendendo a destra verso la “Cima di Pietra Rossa”, in una solitudine di rocce con alcuni tratti molto ripidi, a un certo punto ci troviamo a cercare la “Cima MONTICELLO” (m 3152). Personalmente venni qui nell’ottobre del 2006, allora esiteva la “Vedretta del Monticello”, un piccolo ghiacciaio ora estinto. Adesso il tormentato pianoro sommitale è un esteso sfasciume di rocce, con piccolissimi resti ghiacciati. Così è difficile individuare la nostra meta, che (a un certo punto) dichiariamo: “MONTICELLO” quella che appare essere il dosso più alto (ore 12.10). Sostiamo più di mezz’ora sopra questo gran belvedere, indicandoci vicendevolmente: il Bernina, la punta San Matteo… e le vette che fanno compagnia all’Adamello. Per tornare a valle (ore 12.50) ci guidano (a sinistra) i segni bianco/rossi che discendono in un lungo, unico vallone, la cui prima parte è ripida e il terreno friabile con molti sassi istabili. In questo modo ritroviamo il sentiero n. 165 poco prima del “Bivacco Valzeroten” (ore 14.40). Dopo una sosta ristoratrice, riprendiamo il cammino finale, nell’amena “Valle di Canè”, verso il parcheggio di “CORTEBONA” (ore 15.50). Dislivello positivo: m 1500. Distanza percorsa: km 17 circa. Durata escursione: ore 7.50

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MONTE AVIOLO 2881 M

Lasciamo le auto al parcheggio montano di POZZUOLO (m 1530) ore 7:15 che si raggiunge da Edolo. Più avanto prendiamo il sentiero CAI n. 34 dedicato a Silvio Boninchi. Dopo un tratto boscoso e ripido della Valle Moia, il sentiero supera le pietraie della Foppa portandosi ai piedi dell’AVIOLO (ore 8:40). L’ascesa è impegnativa, per esperti, con passaggi aiutati da catene. Sebbene l’incedere sia costante, arriviamo in vetta all’AVIOLO (m 2881) alle ore 10:40. La discesa, per lo stesso itinerario, è pure impegnativa, occorrendo prestare molta attenzione a non smuovere il tanto pietrame instabile. Superata questa parte difficile, il sentiero n. 34 incontra il n. 34a, per la Malga STAIN (Stein sulla mappa TCI). Sostiamo per raggrupparci al Passo FOPPA (ore 13:20) scendendo poi ripidamente verso la Malga ora Rifugio e punto di ristoro (ore 14:05). Da lì un sentiero porta all park di Pozzuolo (ore 15:00). Dislivello positivo: m 1400 – Distanza percorsa: km 12,5 – Durata escursione: ore 7

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Sentiero dei Fiori, Cima Payer m 3054 e Cima Presena m 3068

Dal “Passo del Tonale” (m 1883) con la cabinovia raggiungiamo “Passo Paradiso” (m 2590), e per il sentiero n° 44 saliamo al “Passo Castellaccio” (m 2963) ore 1. Qui sostiamo per indossare l’imbrago e il set ferrata, iniziando il sentiero attrezzato. Superiamo i due ponti sospesi e alcuni tratti esposti, raggiungendo il “Bivacco Amici della Montagna” e la sovrastante “Cima di Lagoscuro” (m 3160) ore 2.50. Proseguiamo per il “Passo di Lagoscuro” (m 2970) ore 4 e da lì saliamo alla “Cima Payer (m 3056) ore 4.30. Ritorniamo al “Passo Lagoscuro”, e per sentiero al “Passo Presena” (m 2998) ore 5, rientrando in cabinovia al Tonale: ore 6:30.

(Testo di Andrea)

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Cima Caione m 3140

Dal parcheggio accanto all’area picnic di “CASE di VISO (m 1890 – Pezzo – Val Camonica), raggiungibile pagando 2 euro, prendiamo il sentiero n 59 raggiungendo i “Laghetti di Ercavallo” dove incrociamo l’Alta Via n° 2. Quindi proseguiamo sul sentiero n° 53 che conduce al “Passo Graole”. Ma a un certo punto lo abbandoniamo, e risalendo un canalone (come segnavia: ometti) raggiungiamo la cima pianeggiante del MONTE GAIONE (m 3140) ore 3:20.

Quindi scendiamo per la cresta ovest (itinerario non segnalato: sfasciumi), verso il “Passo Graole” ore 4:50. Da qui seguiamo il bel sentiero n° 563 che ci porta al “Baitello delle Graole” ore 5:50. Dove, per l’itinerario n° 53, raggiungiamo la “Malga del Forgnuncolo” (m 2109) ore 6:35, e da lì rientriamo al parcheggio di “Case di Viso”: ore 7:10.

(Testo di Andrea)

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