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Cima Plas del sal m 1600

Mercoledì 8 novembre 2017 – La neve – caduta nella notte a quote basse – ha reso pure opportuna quest’escursione a Paisco. Programmata per festeggiare due compleanni “novembrini”, si è ammantata inaspettatamente di bianco e d’umidi colori autunnali. Tuttavia, ciò si è reso possibile avendo avuto in uso il “Bait di Caterina”. E di questo ringraziamo la gentile proprietaria.

Mentre i “cuochi volontari” (Valentino, Carla e Giordano) si sono fermati a presidiare la cucina, i dieci altri fortunati (esentati dalla corvè), hanno raggiunto il “Plasso del Sale” a 1600 metri con baite d’alpeggio. Percorrendo il tragitto, molti i “segni beneauguranti” in favore delle festeggiate (Antonietta e Rosamaria), che si sono sommati a quelli dei Sempreverdi: una salamandra, le formiche rufa, cavalli bradi, un agnellino con la madre… Tutto questo si è poi concretizzato al bait, con un pranzo rustico a base d’amicizia e d’una buonissima “polenta taragna”.

Dislivello positivo: m 800. Distanza percorsa: km 12

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Monte Vigna Vaga – 2332 m

Raggiunta COLERE (Val di Scalve – Bergamo), prendiamo per “Via Carbonera”, seguendo poi la strada forestale che, alternando sentieri e piste da sci, porta al primo tronco della seggiovia (Malga Polzone). Proseguiamo superando un tratto con delle reti di protezione fino ad incontrare, a destra, il sentiero n. 404, segnalato a terra e con un cartello (rotto). Davanti a noi abbiamo il tratto più bello dell’escursione: la “Val Conchetta”, affacciandosi in lontananza anche l’inconfondibile sagoma del “Pizzo di Petto”. Continuando sul 404, raggiungiamo il “Passo di Fontanamora”, e tenendo la destra raggiungiamo presto la cima del “VIGNA VAGA” (m 2332), annunciata da una piccola croce. La nebbia, che copre la “Pianura Padana” e le valli intorno, già ha preso a salire la montagna, oscurando il “Ferrante” e la “Presolana” ed ogni altra visuale. Il ritorno: per lo stesso itinerario.

Dislivello positivo: m 1400. Distanza percorsa: km 14. Durata escursione: ore 5.40

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Passo di Mezzamalga m 2332

Lasciamo l’auto a Cimbergo, nello slargo dove si diramano le due mulattiere che portano alla località “Volano”: una detta “tagliafuoco” e poi quella più diretta, ma attualmente interrotta per la posa di una condotta idrica. Così, dopo un’ora di cammino superiamo detta località e prendiamo gli ex sentieri e mulattiere della “Grande Guerra” che, con un lento tracciato s’innalzano verso le magnifiche vette della “Conca del Volano”. Cent’anni fa esse furono armate come “fronte di riserva”: quello operativo iniziava oltre la “Valle di Dois”; dove ci affacceremo raggiungendo la meta della nostra escursione: il “Passo di Mezzamalga” (m 2332). Sul sentiero già ci attende il nostro amico Emilio, che ha la baita qui, ed ha voluto condividere con noi il suo tempo e la sua… ospitalità. Così alle 11.15 tutta la comitiva è al “Passo di Mezzamalga,” illuminato dalla calda luce di un sole autunnale che enfatizza la maestà di queste montagne, soprattutto il vicino “Pizzo Badile Camuno”.

Dislivello positivo: m 1400. Distanza percorsa: km 17.5

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Monte Torsoleto m 2706

Mercoledì 4 ottobre 2017 – Oggi è un gran bel giorno d’autunno: aria frizzante e cielo limpido per noi che partiamo (ore 8.00) verso il Monte TORSOLETO dal piccolo parcheggio di LOVENO (Val Camonica – Brescia). Sarà un costante salire per il sentiero n° 160, tracciato come strada militare. Solo qualche “distrazione” per il profumo di funghi nelle abetaie. Poi, emersi sugli assolati e spogli pendii, continuiamo oltre il Rifugio (ore 11.00) fino al Passo TORSOLETO, per deviare verso la vicina cima (m 2708 – ore 11.50). Non serve dire che il panorama è grandioso, ma tirando un vento freddo ci affrettiamo a rimettere in sesto la piccola “croce di legno” sommitale, (anche) perchè figuri nella nostra foto ricordo. Quindi, ritorniamo quasi subito al Passo per raggiungere il bel BIVACCO DAVIDE (m 2645), dove sostiamo presi dall’euforia della montagna che ogni volta ci affratella. Scendendo, ci fermiamo presso il Rifugio TORSOLETO, poi deviamo nella “VAL di SCALA” per ammirare gli splendidi laghetti. E da lì riprendiamo il sentiero n° 160A – 160 per LOVENO, dove giungiamo alle ore 15.30

Dislivello positivo: m 1408. Distanza percorsa: 20 km. Durata escursione: ore 7.30

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Rifugio Benigni e cima Piazzotti m 2349

Partiamo da ORNICA (Val Brembana) per raggiungere il Rifugio BENIGNI e la Cima Occidentale dei PIAZZOTTI. Il cielo è piacevolmente sereno e fresco iniziando la nostra ascesa dal piccolo park di via Rasega. L’itinerario (CAI n. 107) è ben segnalato e in Val Salmurano si congiunge con quello proveniente da Cusio (CAI n. 108), dove avevamo iniziato l’escursione nella primavera di due anni fa. Quella volta salimmo al Rifugio per l’itinerario invernale, essendo ancora innevato il lungo canalone estivo che ora superiamo senza difficoltà. Raggiunto il Benigni (chiuso) m 2222 , ci dirigiamo verso la Cima Piazzotti (m 2349) camminando su un facile sentiero, con bella vista su numerosi laghetti. Per il ritorno, percorse a ritroso poche decine di metri, scendiamo ripidamente a destra (EE) verso il segnavia CAI n. 101 (delle Orobie Occidentali) con una variante (EE) per Ornica che immette sul n. 107.

Dislivello positivo: m 1370. Distanza percorsa: km 17.5 (circa). Durata escursione: ore 7

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Val Codera

A Novate Mezzola (Sondrio), lasciata l’automobile presso il park di Via del Castello (indicativamente e con approssimazione: lat 46.22129 long 9.46037), alle 9.00 mettiamo piede sul sentiero lastricato a mo’ di “scala santa”, unica via per raggiungere i piccoli paesi dell Val Codera. Solo Beppe (anni fa) l’aveva percorso, mentre il resto della comitiva è impaziente di scoprire questa singolare valle. La meta è il Rifugio “Luigi Brasca”, posto a 1300 metri. La direzione è scontata non essendoci altra via, stretti fra alte cime e il rumoroso corso del Torrente Codera. Tutta la valle è ricca d’acque: cascate e fontane. Solo dopo la località principale: Codera, la valle s’allarga ospitando altri piccoli agglomerat,i tra cui Saline, Spiazzo e Bresciadega, il meglio situato. Raggiungiamo il Rifugio del Cai alle 12.20. Dopo un’ora ritorniamo a valle… naturalmente per lo stesso itinerario.

Dislivello positivo: m 1100 (circa). Distanza percorsa: km 24. Durata escursione: ore 7.15

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Cimone della Bagozza 2407 m

Dopo Schilpario (Bg) e sulla strada del Vivione, lasciata l’auto nei pressi del Rifugio Bagozza, c’incamminiamo che la Val di Scalve è ancora in ombra. Il paesaggio è incomparabile. A est, pini robusti e una barriera di vette aguzze, e nel cielo azzurro (come fosse sua creazione), s’innalza il gran torrione della Bagozza (m 2407). Presto siamo sul vasto piede ghiaioso: tutto è pietra e noi saliamo zigzagando. Ma oggi abbiamo nell’animo il prezzo della disavventura del Pizzo Camino, di otto giorni fa. Grazie a dio il nostro amico è già a casa, convalescente. Tuttavia sotto i piedi sentiamo la montagna fattasi infida, che siamo… prudenza ad ogni passo.

Una ventata di fresco e di luce sale dalla parallela Val Baione giungendo al valico. La sommità è vicina. L’ultimo pendio è erboso e ripido. Presto appare la gran croce e una sconfinata visione: sono le Orobie, che legano (di vetta in vetta) l’Adamello con le Grigne. Vi sostiamo scambiandoci impressioni, silenzi e fotografie.

Dall’alto la Val di Scalve era boscosa, e verde di pascoli a ovest. Ora la percorriamo nella ritrovata serenità, lasciato (con prudenza) il bel cielo della Bagozza.

Dislivello positivo: m 900 – Distanza percorsa: Km 9.5 – Durata escursione: ore 5

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Ringraziamo l’elisoccorso di Brescia

Mercoledì, 16 agosto 2017

All’Elisoccorso di Brescia

Buona sera,

                          siamo i compagni dell’escursionista infortunatosi scendendo dal Pizzo Camino (Borno – Bs), oggi intorno a mezzogiorno. Ci preme ringraziare i piloti, il medico, i soccorritori e il soccorritore che per primo è sceso dall’elicottero coordinando con perizia il ricupero del nostro amico. Pur essendo l’infortunio avvenuto a oltre 2000 metri in un ambiente difficile, il vostro intervento si è concluso in circa 45 minuti dalla chiamata, confermando16 la vostra grande professionalità. 

Con riconoscenza. 

Andrea, Enzo, Eligio

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Bivacco Ceco Baroni m 2800

Mercoledì 9 agosto 2017 – Dopo quasi sei anni i SEMPREVERDI (Cai Provaglio d’Iseo) ritornano in Val Adamé. Quella volta raggiungemmo la “Bocchetta delle Levate” poco oltre il “Bivacco Ceco Baroni” (m 2880). Era settembre: vette spruzzate di neve e il Poia già con una ridotta portata d’acqua. Ricordando questo, alle “Casine di mezzo” (ora “Baita Adamé) non passiamo il torrente sul ponte attiguo, ma proseguiamo diritti, confidando in un possibile guado, più a monte. Puntuali alle 7.45 iniziamo la lunga camminata presso la teleferica attigua alla “Malga Lincino”. “Scale dell’Adamè” – “Rifugio Cai Lissone”, quindi ci addentriamo nella “naturalezza” della lunga valle. Avanti… sempre avanti! Quasi fin dove i Poia vi precipita, balzando impetuoso dallo “stressato” ghiacciaio dell’Adamello. Tuttavia, non avendo trovato un guado, ritorniamo indietro per “forzare” il torrente dove s’allarga un po’. Ci riusciamo (divertendoci anche) e così raggiungiamo il “Bivacco Ceco Baroni” alle ore 12.45. Il panorama sulla valle è grandioso, ma mesto lo sguardo sulla vicina vedretta adamellina, così “nera” e molto crepacciata.

Al ritorno il Poia lo passiamo sul ponte… e con passo sostenuto terminiamo l’escursione in otto ore e quaranta minuti. Appena in tempo per evitare il fortunale che colpì (di lì a poco) la Val Camonica .

Dislivello positivo: m 1354. Distanza percorsa: km 23,500

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Cima Landrinai m 2400

Poco sopra il paese piccolo parcheggio , da qui per sentiero segnalato si sale a raggiungere l’itinerario n 98 che porta alla Baita Iseo mt 1335 ore 1.30. Si prosegue lungo una stradina sentiero n 162, poi a sx seguendo l’ itinerario n 157 che ripidamente tra larici e massi e tratti attrezzati porta sopra la Conca Baione. Salendo a sx sulla cresta, altri tratti attrezzati, si raggiunge la vetta ore 4.40 e abbassandosi leggermente, la Croce . Discesa stesso itinerario ore 9.15. Ascesa mt 1970 Km 16. Tempo sereno.

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