Tutti gli articoli di eligio corsini

Cima Bacchetta m 2539

Da Sommaprada  si segue la strada sx che porta ad uno spiazzo dove si parcheggia si inizia a salire in direzione della chiesetta di S. Cristina, poi si prosegue su sentiero n° 81 che sale ripidamente. Giunti al palo con segnalazioni  si attraversa a dx e si sale un ripido canale (trovata neve) , qui l’escursione diventa impegnativa, si raggiunge la cresta per poi salire alla vetta ore 3.30. Discesa nella valle tra Cima Bacchetta e monte Vaccio molto ripida poco segnalata ore 8. Ascesa mt 1700 Km 15

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Cima Plem m 3182

Gita alpinistica. Risalendo la Val Malga si giunge al  Ponte del Guat mt 1528 dive si parcheggia,  seguendo  l’itinerario n°23 che passa da Malga Premassone e prosegue per le Scale del Miller si giunge al Rif. Gnutti  mt 2166 ore 1.50.  Si prosegue sempre sul sentiero n 23 fino ad incrociare la segnaletica per il Passo del Cristallo mt 2885  itinerario n 31 su placche e pietraie, si supera un canalino altre pietraie e giunge in vetta ore 5 . Ritorno stesso itinerario di salita ore 10. Ascesa mt 1620 Km 17.3

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Pizzo Tornello m 2687

Parcheggiato accanto alla Chiesa di Vilmaggiore si  segue itinerario n 432, poi  il n 412  sale al Lago Varro mt 2236 ore 2.20, si prosegue su tratti di neve che creano qualche difficoltà per seguire il sentiero per la vetta raggiunta dopo 3 ore e 45. Discesa al Lago Varro e qui a dx per il Lago Cornalta mt 2181 e da qui rientro in  Valle Tino a Vilmaggiore ore 7.35. Ascesa mt 1650 Km 14.5

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Ferrata Corno del Bene (m 1695) Monte Guglielmo (m 1949)

In quindici ci siamo ritrovati a Zone (Bs), chi per il Gölem (m 1949) e chi per la ferrata “Corno del Bene” (m 1695). Già dei Sempreverdi avevano affrontato questo torrione del nostro monte di casa, ma stavolta la scelta è corale e commisurata alle possibilità di ognuno. Cosi, sette coraggiosi sono per la ferrata e sette per la vetta. Solo io resto nei pressi per filmare, col dubbio che, essendo la parete all’ombra, il risultato sarà di bassa qualità. La scalata, durata circa un’ora, l’ho condensata nei pochi minuti del video allegato. Ma questi minuti bastano per far vedere il “coraggio” di chi l’ha affrontata: altre parole non servono.

Per la vetta del Gölem: Dislivello positivo: n 1200 circa Distanza percorsa: km 14

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Corna Camozzera 1452 m

Escursione alla CORNA CAMOZZERA (m 1452) che, inizialmente in forse per maltempo, finisce con soddisfazione di tutti in una gran prateria di narcisi spontanei. Partiamo alle ore 8.20 da FORCELLA ALTA di Costa Valle Imagna (Bg) per il sentiero ben segnalato n. 571, superando roccoli abbandonati e un ex convento, fino al “Passo del Pertus”. Dove l’itinerario si biforca e noi prendiamo il sentiero n. 588 per l’anticima del Monte Ocone, l’Ocone e la CORNA CAMOZZERA: bello, vario, a tratti per esperti e panoramico (quando le nebbie si diradano), sulla Valle Imagna a destra, e a sinistra sul Lecchese. Lasciata la Corna proseguiamo sempre in cresta verso “La PASSATA”, dove inizia anche il sentiero per la Cima Quarenghi del Resegone. Lì terminava il sentiero n. 571 abbandonato al “Passo del Pertus”. Così, attraverso di esso, ritorniamo al punto di partenza dopo esserci immersi nella bellezza inaspettata di una prateria fiorita. Dislivello positivo: m 600 circa. Distanza percorsa: km 8.5. Durata escursione: ore 5.10

La Corna Camozzera l’abbiamo scoperta grazie al sito: PIEROWEB.

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Punta Larici e Baita Segala

Oggi 12 aprile sui monti della sponda bresciana del Lago di Garda. Lasciamo le auto presso “La Milanesa” nota località di Limone, dove torneremo dall’alto una volta completata la circolare escursione. Scendiamo (ore 8.15) in paese per una pedonabile costeggiante il Torrente San Giovanni. Quindi attraversiamo tutto il bellissimo abitato, costeggiando la sponda del lago fino a quando il tracciato ci porta sulla “Strada Gardesana” in direzione di Riva. Di fronte inizia il “Sentiero del Sole” che si alza ripido fin verso “Cima Larici” (m 907 – ore 10.40). Quindi prendiamo il sentiero 422B per “Malga Palaer” – “Passo Rocchetta” e “Baita Segala”, facendo una piccola deviazione per “Punta Mughera” che è uno spettacolare balcone sul Garda. Giunti al “Bivacco Segala” (12.35) gestito dagli Alpini e sempre aperto (self service), ci rifocilliamo al fuoco trovato acceso e con un buon caffè. Ritrovate le forze prendiamo (è lì vicina l’indicazione: “Limone 104 bis”) a scendere per la valle del “Torrente San Giovanni” ricca d’acqua, abbellita anche da una cascata idilliaca. Terminiamo la nostra escursione alla “Milanesa” e sono le 15,15.

Dislivello positivo: m 1300 circa. Distanza percorsa: km 18,3 circa. Durata escursione: ore 7.00

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Monti Fravort m 2347 e Gronlait m 2383

Punto di partenza di questa escursione è lo “Chalet PANAROTTA” (m 1782), posto pressappoco ai confini di più comuni, tra cui Roncegno in Val Sugana (Trento). Dall’ampio parcheggio prendiamo il sentiero 325 per raggiungere una insellatura detta “La BASSA”. Lì inizia la lunga linea di cresta del “FRAVORT” (m 2347), monte con una croce caratteristica: i bracci sono piegati all’ingiù. Continuiamo l’escursione verso il “GRONLAIT” (m 2383) abbassandoci verso la sottostante forcella. Il manto nevoso è abbastanza infido, ma poi risaliamo facilmente il nuovo lungo percorso di cresta. Continuiamo ancora sul sentiero 325 verso “Passo PORTELLA”. quindi pieghiamo a sud nella omonima valle (avendo di fronte il glorioso “monte “ORTIGARA”) fino ad incontrare il sentiero 372 per “La Bassa” e per la località “Panarotta”.

Dislivello positivo: m 1100 circa. Distanza percorsa: km 19. Durata escursione : ore 6.30

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Rifugio Prudenzini m 2235

Escursione in Val Salarno, con partenza da Fabrezza di Saviore dell’Adamello (Bs). Neve buona e portante lungo tracciato, senza accumuli sui pendii per un tranquillo progredire verso il rifugio Prudenzini. Paesaggio ancora invernale ma con un caldo sole che ci abbandona quando, ritornando, il cielo s’annuvola.

Dislivello positivo: m 870. Distanza percorsa: km 19 circa. Durata escursione: ore 6.45

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Cima Grem m 2049

Raggiungiamo la località “Alpe Grina” di Gorno (Bg) dove lasciamo le auto appena prima del divieto di transito e prendiamo il sentiero n. 263 per il Bivacco Tellini. Passiamo la “Forcella Alta” (m 1440) e la neve si fa consistente, ma non calziamo le ciaspole se non sostando presso il panoramico bivacco. Quindi ci indirizziamo verso il “Bivacco Mistri” nella vallata sottostante le creste della “Cima di Grem”. Il manto nevoso intatto ha l’aspetto di una bianca glassa posta su monticelli e pieghe rocciose che fanno meraviglia. Così – facilmente – siamo alla sella finale e prendiamo a sinistra per l’ultimo tratto impegnativo che ci porterà in vetta. Ma il vento l’ha diligentemente spazzato e senza fatica nè pericolo vediamo presto la croce sommitale (m 2049). Intorno alla quale già s’addensa un folto gruppo di appassionati: che sia per la festa dell'”otto marzo”?

Siamo veramente in tanti e, nonostante le rimostranze delle nostre tre gentili socie che vorrebbero far scorta di luce, scendiamo a valle percorrendo la panoramica cresta: oggi il sole ha il colore dei “fiori di mimosa”!

Ne abbiamo quattro mazzetti perchè abbiamo pensato anche alla cortese barista che sovente ci vizia con “assaggini”. “Festa della donna”! Non a caso Walter ha anche preparato (per tutti) una crostata con marmellata di fichi.

Dislivello positivo: 1000 m circa. Distanza percorsa: km 12. Durata escursione: ore 5.30

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