Tutti gli articoli di Roberto Brescianini

MOTTO DELLA SCALA M.2335

MOTTO DELLA SCALA M. 2335 DA MONNO

Superato l’abitato di Monno, in alta Valle Camonica, imbocchiamo la strada che conduce al passo del Mortirolo e parcheggiamo le auto in uno spiazzo, a sinistra della carreggiata, proprio sopra il campo sportivo a m.1150. Discendiamo il prato sottostante e continuiamo per una strada asfaltata fino alla località Fracai a m.1183 dove, sulla nostra destra, è posizionato un segnavia CAI contrassegnato con il numero 71. Seguiamo il sentiero in direzione Prabello nei pressi del quale, a m.1508, intercettiamo la strada che collega Edolo a Mola. La percorriamo fino all’Altopiano di Mola, a m. 1704, e nelle vicinanze dell’area Pic-Nic ci immettiamo su una stradina cementata che sale verso le Baite di Mola. La abbandoniamo poco dopo per seguire un itinerario fuori traccia puntando dritti all’ampia cima del Motto della Scala, a m. 2335, delimitata da un insolito muro di pietre. Ritorniamo all’altopiano seguendo a ritroso la traccia percorsa in precedenza per poi immetterci sul sentiero n°71, che scende attraverso il bosco della Val Dorena fino alla località Fracai, dove incrociamo la carrozzabile che ripercorriamo fino al campo sportivo.

Condizioni meteo più che accettabili. Neve sul percorso molto scarsa (terreno parzialmente coperto)

Ascesa totale m. 1320  Distanza percorsa Km 18,00

Durata escursione h. 06,40

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VALCANALE-CIMA OVEST DI CORNA PIANA M.2302

VALCANALE-CORNA PIANA CIMA OVEST M.2302

Dall’abitato di Valcanale, in Val Seriana, proseguiamo in auto fino ad uno spiazzo, sulla sinistra della carreggiata, oltre il quale un cartello prima e una transenna poi ne vietano il transito in caso di neve. Ci incamminiamo lungo la strada ghiacciata che percorriamo fino ad una sbarra metallica, bivio per i dismessi impianti sciistici, dove imbocchiamo il CAI n°220, una strada forestale, in direzione Rifugio Alpe Corte. Seguiamo la forestale fino  all’incrocio con un sentiero, contrassegnato con l’indicazione per Rifugio Lago Branchino, che ci porta alla Baita Bassa del Monte Neel (o Baita Nevel) a m.1565. Calzati i ramponi riprendiamo il CAI n°220 che ci conduce al Lago Branchino a m. 1784, passando per la Baita Neel di Mezzo a m.1614 e il Rifugio Lago Branchino a m.1796, ubicato sulla destra poco sopra l’omonimo lago. Proseguiamo la salita per CAI n°218, lungo la sponda destra del bacino, in leggera ascesa fino al passo di Branchino a m.1821. Svoltiamo a sinistra e procediamo per la Bocchetta di Corna Piana dove raggiungiamo la vicina croce a m.2078. Torniamo alla Bocchetta e scendiamo lungo il sentiero che attraversa la Val Mandrone, sentiero dei Fiori, che abbandoniamo in fondo al vallone e tenendoci sulla sinistra, lungo un traverso in forte pendenza, raggiungiamo il Passo di Corna Piana a m.2130. Continuiamo verso sinistra e risaliamo il ripido pendio fin sotto la cresta che porta alla cima ovest. Tolti i ramponi e una volta superato il modesto monolitico roccioso, siamo sulla sommità della Corna Piana a m.2302. Ritorniamo al parcheggio ripercorrendo lo stesso itinerario dell’andata.

Distanza percorsa Km 16,50   Ascesa totale m.1350                                      Durata escursione h. 07,15

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MONTE ALTISSIMO M.1703 DA TERZANO

TERZANO SENTIERO DELLA RESISTENZA MONTE ALTISSIMO      M.1703

Giunti a Terzano a m. 427, una frazione di Angolo Terme, parcheggiamo le automobili negli appositi spazi adiacenti alla chiesa di Santa Giulia e ci instradiamo, seguendo il segnavia verde-bianco-rosso, sul sentiero della memoria contrassegnato anche come sentiero n°11. Seguiamo la ripida strada asfaltata fino poco prima del rifugio di San Giovanni. La lasciamo e ci inerpichiamo su una carreggiata cementata, posta alla nostra destra, al termine della quale deviamo a sinistra su un sentiero sterrato.  Oltrepassiamo due casine e ci immettiamo su una mulattiera acciottolata. La seguiamo per un tratto dopodiché percorriamo un ripido canalino che in seguito abbandoniamo, in quanto non più percorribile, a causa di alberi sradicati che ci impediscono il passaggio. Aggiriamo l’ostacolo sulla destra e seguiamo, fuori traccia, un itinerario verticale, molto intuitivo, attraverso piccoli appezzamenti erbosi e rari abeti per poi sbucare sull’ultimo tratto di pista del Col di Serf. Guadagnata la sommità del monte Altissimo a m. 1703, e dopo esserci concessi un meritato riposo, scendiamo lungo la dorsale della pista da sci fino al Dosso di Serf a m. 1445. Proseguiamo la discesa, ormai sul tracciato del sentiero della resistenza, in direzione Malga Guccione e Malga Pratolongo. Raggiungiamo la malga Guccione a m. 1427 e dopo un breve tratto in salita siamo nell’ampia radura di Malga Pratolongo a m .1478. La attraversiamo e seguiamo il segnavia che ci inoltra in direzione Prava, inizialmente lungo il bosco, poi su un crinale panoramico, che conduce alla chiesetta di San Bartolomeo a m. 1167. Dalla chiesetta raggiungiamo le località Colle a m. 900, Fornaci a m. 550, Dasse e Mazzunno a m. 391. All’abitato di Mazzunno restiamo sulla via che sale a sinistra e affrontiamo l’ultima salita della giornata per Terzano.

Distanza percorsa Km. 23,00   Ascesa totale m. 1500                            Durata escursione h 07,15

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MONTE MIGNONE E MONTE ARANO BORNO

MONTE MIGNONE M.1743 E MONTE ARANO M.1940

Giunti a Navertino, Borno, parcheggiamo le auto nei pressi della chiesetta di San Fiorino a m. 955 e ci incamminiamo lungo la strada asfaltata. Al bivio svoltiamo a destra, in direzione Ristorante Navertino, e proseguiamo fino al segnavia CAI 82 che indica Lago di Lova. Imbocchiamo la mulattiera che sale, inizialmente, con costante pendenza per poi continuare su ripida salita. Giunti al lago a m.1300 ci instradiamo lungo il sentiero n°103 che ci conduce al Colle Mignone a m. 1520. Sempre su CAI n°103 seguiamo, attraverso un tratto di pascolo erboso, alcuni paletti segnavia fino a raggiungere una traccia che risale il fianco della montagna e un piccolo pianoro, per poi puntare, in modo intuitivo, dritti alla sommità del Monte Mignone a m. 1743. Ritorniamo al passo e proseguiamo in direzione per Monte Arano lungo la faticosa dorsale che percorriamo fino alla vetta dell’ Arano a m. 1940. Continuiamo verso est sul lungo traversone, a mezza costa, per poi discendere alla chiesetta degli Alpini a m. 1732. Proseguiamo su mulattiera passando per i pascoli delle “Pendici Monte Arano” a m. 1488 e il Lago di Lova. Al lago deviamo a sinistra, in direzione Navertino, lungo il percorso della memoria che seguiamo fino ad un canale artificiale per poi discendere una sconnessa mulattiera che ci immette nell’ultimo tratto di strada per Navertino.

Ascesa Totale m. 1300  Distanza percorsa Km 16,00  Durata Escursione h 06,00

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Valgrande 27 12 2018

MALGA VAL GRANDE  BIVACCO SAVERIO OCCHI

Lasciate le auto, in un ampio parcheggio a bordo strada, appena fuori dell’abitato di Grano, frazione di Vezza d’Oglio, ci incamminiamo lungo la mulattiera, in leggera salita, che percorriamo fino all’intersezione con la strada proveniente da Tu-Vezza d’Oglio. Continuiamo sempre su carreggiata acciottolata, semi-pianeggiante, parzialmente ricoperta da neve e ghiaccio. All’uscita dall’area boschiva, sulla nostra destra, la chiesetta di Caret a m.1726 e sulla sinistra il torrente Grande che ci accompagna alla malga Val Grande a m.1785. Calzati i ramponi, qualcuno lo aveva già fatto in precedenza, ci dirigiamo lungo il sentiero n°2 che ci conduce al Bivacco Capanna Saverio Occhi a m.2047, in località “Plas de l’Asen”. Breve sosta e proseguiamo salendo per il ”sentiero dell’ Asino”. Giunti al vallone “Reguc” lo discendiamo centralmente e raggiungiamo le rovine di Malga Riguccio a m.2100. Dalla malga continuiamo sull’ormai comodo sentiero che ci riconduce alla Malga Val Grande. Un piccolo brindisi all’insegna del Buon Anno e ci incamminiamo verso la località Grano  lungo la via acciottolata già percorsa in precedenza.

Ascesa totale m.1030   Distanza percorsa Km 21,700   Durata escursione h 06,53

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VALGOGLIO GIRO DEI 5 LAGHI

VALGOGLIO GIRO DEI 5 LAGHI

Giunti nei pressi del Bar Ristoro 5 Laghi, in località Bortolotti (Bortolòlocc) Valgoglio (BG), parcheggiamo le auto e ci incamminiamo seguendo l’indicazione segnavia CAI 268. La via, inizialmente una ripida stradina asfaltata, costeggia la condotta forzata per poi immetterci nel bosco fino  ad una strada forestale che lasciamo, poco dopo, a sinistra per una ripida salita che ci conduce a un pianoro, dove sono ubicati alcuni edifici e poco più un alto sulla destra la diga che racchiude le acque del Lago Sucotto. Proseguiamo sempre su CAI 268, in direzione Lago Nero, una ripida ascesa che ci porta al Lago Canali e al Rifugio Capanna Lago Nero a m. 1997. Calzati i ramponi superiamo l’ultimo tratto di salita che ci separa dal Rifugio all’omonimo lago a m. 2013. Costeggiamo per intero il bacino idrico fino a quello D’Aviasco a m. 2070 dove attraversiamo la diga e prendiamo per CAI 229. Lasciamo sulla nostra sinistra i Laghi Campelli e, prestando particolare attenzione, discendiamo un tratto ghiacciato, attrezzato con corda metallica e gradini ricavati nella roccia. In breve tempo raggiungiamo il Lago Cernello con l’omonima Baita a m. 1956. Scendiamo lungo il segnavia CAI 228, lambendo il Lago Sucotto a m. 1854,  fino ad incrociare il sentiero CAI 268, punto di convergenza del giro ad anello praticabile nei due sensi, che ripercorriamo, in quanto ultimo tratto, che  ci riconduce  alla località Bortolotti.

DISTANZA PERCORSA Km. 13,00   ASCESA TOTALE  m. 1050  DURATA ESCURSIONE h. 05,35

Come di consuetudine, in occasione delle Festività Natalizie , il gruppo Sempreverdi e Semprerosa si è intrattenuto presso la sede del CAI di Provaglio D’Iseo per il benaugurante brindisi di Buon Natale.

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VAL DI SCALA PAISCO LOVENO

VAL DI SCALA LAGO MAGGIORE M.2094

Dall’abitato della frazione di Grumello, comune di Paisco Loveno, imbocchiamo la stradina carrozzabile che ci conduce all’agriturismo “Al Plas”dove parcheggiamo le automobili. Un breve sguardo rivolto verso le aree boschive, di abeti, devastate da un evento calamitoso naturale e subito ci incamminiamo lungo la comoda agro-silvo-pastorale contrassegnata con segnavia C.A.I 160B. Il percorso sale graduale fino alla Malga Inferiore di Val di Scala a m. 1741. Continuiamo su sentiero 160B, ormai innevato e a tratti ghiacciato, fino alla Malga Val di Scala Superiore a m. 2014. Deviamo a sinistra e proseguiamo sul sentiero che sale, a mezza costa, con pendenza graduale per poi inerpicarsi, complice anche la neve sempre più presente sul territorio, nell’ultimo tratto che ci conduce alla Conca di Circo. Da li a poco ammiriamo, in una cornice tipicamente invernale, l’ormai ghiacciato Lago Maggiore di Scala a m. 2094. Ripercorriamo lo stesso itinerario in senso inverso e una volta giunti “Al Plas”ci concediamo un buon pranzo conviviale.

Distanza percorsa Km 11,00     Ascesa totale m. 803    Durata escursione h 03,53

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Cima Capi m 907 e ferrata Susatti

CIMA CAPI m.907-CIMA ROCCA m.1090- BOCHET DEI CONCOLI m. 1207

Giunti a Biacesa (TN), in località Sperone  m. 418, lasciamo le automobili in un comodo parcheggio adiacente un parco giochi. Attraversiamo il piccolo borgo e ci incamminiamo, inizialmente  sul sentiero n°417, per poi seguire il “Sentiero dei Bech” n°470 che si sviluppa su una superficie boschiva, a tratti con ampia vista panoramica sul lago di Garda, fino all’attacco della ferrata F. Susatti. La via ferrata non presenta particolari difficoltà permettendoci di salire agevolmente fra roccette, resti della linea di difesa Austroungarica e terrazzini panoramici che ci offrono una piacevole vista del lago e del monte Baldo dalle cime imbiancate. Superiamo l’ultimo tratto della via aggirando il  grosso masso e in breve tempo siamo sulla Cima Capi a m. 907. Proseguiamo il nostro itinerario per il sentiero n°405 fino all’incrocio con il segnavia n°460, che percorriamo, attraversando orizzontalmente il versante sud di Cima Rocca, per raggiungere il Bivacco Arcioni e la vicina Chiesetta di San Giovanni. Continuiamo l’escursione seguendo il “Sentiero delle Gallerie di Cima Rocca” che lasciamo dopo la seconda galleria per salire direttamente a Cima Rocca a m. 1090. Una parte del gruppo ha percorso  il tragitto che porta all’interno della terza galleria raggiungendo la vetta dal versante nord. Ricongiunti, dalla sommitale, scendiamo lungo la trincea scavata nella roccia fino alla Bocca Pasumer m. 980. Da qui per segnavia n°405B fino al paletto con indicazione “Bochet dei Concoli”n°417 che seguiamo lungo un ripido sentiero che ci conduce al passo di Bochet a m. 1207. Facciamo ritorno seguendo CAI n°417, una comoda discesa fino all’abitato di Biacesa.

Ascesa totale m.1150   Km percorsi 11,00    durata escursione h 06,06

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Pizzo Baciamorti m 2009 e Monte Aralalta m 2006

Raggiunta la località Quindicina-Capo Forra a m. 1307, in Val Taleggio, parcheggiamo le auto a bordo strada e ci incamminiamo sul sentiero n°153 che sale lungo un fitto bosco di faggio, fino alla baita Baciamorti a m. 1453, poi contornato da arbusti fino al Passo Baciamorti a m. 1540.  Raggiunto il passo ci dirigiamo a sinistra lungo la ripida dorsale erbosa, ormai innevata, che conduce al Pizzo Baciamorti a m. 2009.  Proseguiamo verso ovest, lungo la cresta, e in breve tempo siamo sulla sommità del Monte Aralalta a m. 2006.  Dalla cima scendiamo, seguendo il segnavia n°101, fino alla conca di Baita Cabretondo a m. 1869 per poi raggiungere la Bocchetta del Regadur a m. 1860.  Lasciamo il sentiero Orobie Occidentali e ci dirigiamo verso il rifugio privato Cesare Battisti a m . 1685, che raggiungiamo, seguendo il segnavia n°120.  Proseguiamo l’escursione, fuori traccia, passando dalla Baita Alben Di Mattina fino al Rifugio Angelo Gherardi a m. 1650, dal quale sempre seguendo il sentiero n°120, facciamo ritorno a Quindicina-Capo Foppa.

Ascesa Totale m. 875   Durata escursione ore 05,37

Distanza percorsa Km 14,200

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