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FERRATA ANELLI DELLE ANGUANE VALDASTICO

FERRATA ANELLI DELLE ANGUANE

Parcheggiamo l’auto nel centro di San Pietro Valdastico, un piccolo parcheggio, nelle immediate vicinanze della stradina che porta a “Prima Joa”, località di partenza comune del giro che conta sei anelli con diversi gradi di difficoltà. Decidiamo di non seguire un ordine preciso, ma bensì di prediligere l’ascesa di tutte le ferrate rispetto ai sentieri o sentieri attrezzati. L’avvicinamento alla prima ferrata prevede l’istradamento su sentiero S10, poi S3 e S4 che percorriamo fino all’attacco dello Spigolo ovest della 3° Gioa. Risaliamo lo spigolo e attraversiamo il ponte Tibetano per affrontare, nell’ordine, le verticali sud alla 1° e 2° Nora. Proseguiamo su S6 che prevede un traverso attrezzato fino all’uscita del tratto della 2° Nora Nord, dove un cartello ne sconsiglia l’effettuazione in discesa. Decidiamo comunque di discendere la parete Nord della Nora, poi lungo il traverso “Scafa delle Anguane”, su comoda cengia, raggiungiamo il sentiero attrezzato S5 che ci conduce alla base della 1°Nora verticale Nord. Saliamo il primo tratto, poi un traverso, infine affrontiamo lo spigolo della 2° Verticale Nord. Terminata la ferrata facciamo rientro all’abitato, dapprima su sentiero S14 e poi S17.

Difficoltà Ferrata D-TD-ED

Distanza percorsa Km 7,00 Ascesa totale m. 500

Durata escursione con ferrata h. 4,45

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Piz Tri m 2308

Una giornata magnifica ha benedetto questa gita al Piz Tri, come potrete vedere dalle foto e dal filmato di Eligio.

Siamo partiti in un gruppo molto numeroso, da via Calzaferro, circa un km dopo l’abitato di Loritto, trovando subito neve ghiacciata, quindi ciaspole ai piedi.

Dopo un tratto della mulattiera, alle cascine Brunò, una palina segnaletica indica il sentiero 95 con tempo 3 ore e 30′ al Piz Tri.

Forse per la consistenza del gruppo, non da tutti è stato seguito lo stesso percorso nella parte iniziale, ma, tranne un piccolo numero di “anziani” che si sono fermati a circa 200 m dalla vetta, si è potuto ammirare lo spettacolo offerto dalla nostra impareggiabile alta valle Camonica.

Al ritorno, dallo stesso percorso, un’ottima birra in compagnia, a Malonno.

Dislivello 1200 m e 15 km percorsi nella splendida neve

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Spiedo Sempreverdi 2018

Anche per il 2018 gli inossidabili Sempreverdi si sono festeggiati con un allegrissimo pranzo, reso grandioso dall’insuperabile Beppe allo spiedo, che ha magistralmente cucinato i tordi del nostro grande cacciatore Gianni, per non dire della cascata di torte preparate dalle nostre amate donne, che il bravo Piersanto a nome di tutti ha omaggiato con una rosa, che meglio delle parole sa esprimere il nostro affetto.

Lunga vita ai Sempreverdi.

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Pizzo Badile in val Brembana m 2044

Mercoledì 22 novembre 2017 – Ancora un’escursione propiziata dal bel tempo. Raggiunta Piazzatorre (Bg) in Val Brembana, lasciamo l’auto nei pressi del “Palaghiaccio” e prendendiamo a salire (ore 8.15) per una strada turistico/forestale (n° 121) ripida, con molti tornanti. Superato il “Rifugio Gremei”, arriviamo a uno trivio con di fronte delle antenne: lì prendiamo il sentiero n° 119 che (quasi ritornando a ritroso) s’innalza, (coperto di neve) fino, al “Forcolino di Torcola” (m. 1856). Ora il panorama si apre sulla “Val Brembana di Foppolo e Carona”. Il sentiero (di saliscendi) passa per le baite “Cacciatori” e “Baitelli” per giungere alla “Casera di Monte Colle” con una rustica gran croce di legno. Ora la cuspide nord del “Pizzo Badile (m 2044) sta perpendicolarmente (sebbene lontana), sopra di noi. Prendiamo verso il “Passo di Monte Colle” scortati da magnifici larici ed un pò ostacolati da un abbondante innevamento. Dal “Passo” (m 1938) mancano solo cento metri di dislivello, ma l’itinerario è per esperti (EE) e il sentierino è pure coperto di neve che procediamo a vista, con molta attenzione. Così siamo felicemente in vetta (ore 12.10): una panoramicissima vetta proprio il centro di un cerchio di orobiche montagne. Poi riscendiamo con maggiore attenzione il ripido pendio verso il “Passo di Monte Colle”. Lì il sentiero n° 188 ci riporta a Piazzatorre, dove concludiamo il giro ad anello alle 14.15, in sei ore. Dislivello positivo: m 1200 circa

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Monte Vigna Vaga – 2332 m

Raggiunta COLERE (Val di Scalve – Bergamo), prendiamo per “Via Carbonera”, seguendo poi la strada forestale che, alternando sentieri e piste da sci, porta al primo tronco della seggiovia (Malga Polzone). Proseguiamo superando un tratto con delle reti di protezione fino ad incontrare, a destra, il sentiero n. 404, segnalato a terra e con un cartello (rotto). Davanti a noi abbiamo il tratto più bello dell’escursione: la “Val Conchetta”, affacciandosi in lontananza anche l’inconfondibile sagoma del “Pizzo di Petto”. Continuando sul 404, raggiungiamo il “Passo di Fontanamora”, e tenendo la destra raggiungiamo presto la cima del “VIGNA VAGA” (m 2332), annunciata da una piccola croce. La nebbia, che copre la “Pianura Padana” e le valli intorno, già ha preso a salire la montagna, oscurando il “Ferrante” e la “Presolana” ed ogni altra visuale. Il ritorno: per lo stesso itinerario.

Dislivello positivo: m 1400. Distanza percorsa: km 14. Durata escursione: ore 5.40

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Rifugio Benigni e cima Piazzotti m 2349

Partiamo da ORNICA (Val Brembana) per raggiungere il Rifugio BENIGNI e la Cima Occidentale dei PIAZZOTTI. Il cielo è piacevolmente sereno e fresco iniziando la nostra ascesa dal piccolo park di via Rasega. L’itinerario (CAI n. 107) è ben segnalato e in Val Salmurano si congiunge con quello proveniente da Cusio (CAI n. 108), dove avevamo iniziato l’escursione nella primavera di due anni fa. Quella volta salimmo al Rifugio per l’itinerario invernale, essendo ancora innevato il lungo canalone estivo che ora superiamo senza difficoltà. Raggiunto il Benigni (chiuso) m 2222 , ci dirigiamo verso la Cima Piazzotti (m 2349) camminando su un facile sentiero, con bella vista su numerosi laghetti. Per il ritorno, percorse a ritroso poche decine di metri, scendiamo ripidamente a destra (EE) verso il segnavia CAI n. 101 (delle Orobie Occidentali) con una variante (EE) per Ornica che immette sul n. 107.

Dislivello positivo: m 1370. Distanza percorsa: km 17.5 (circa). Durata escursione: ore 7

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Val Codera

A Novate Mezzola (Sondrio), lasciata l’automobile presso il park di Via del Castello (indicativamente e con approssimazione: lat 46.22129 long 9.46037), alle 9.00 mettiamo piede sul sentiero lastricato a mo’ di “scala santa”, unica via per raggiungere i piccoli paesi dell Val Codera. Solo Beppe (anni fa) l’aveva percorso, mentre il resto della comitiva è impaziente di scoprire questa singolare valle. La meta è il Rifugio “Luigi Brasca”, posto a 1300 metri. La direzione è scontata non essendoci altra via, stretti fra alte cime e il rumoroso corso del Torrente Codera. Tutta la valle è ricca d’acque: cascate e fontane. Solo dopo la località principale: Codera, la valle s’allarga ospitando altri piccoli agglomerat,i tra cui Saline, Spiazzo e Bresciadega, il meglio situato. Raggiungiamo il Rifugio del Cai alle 12.20. Dopo un’ora ritorniamo a valle… naturalmente per lo stesso itinerario.

Dislivello positivo: m 1100 (circa). Distanza percorsa: km 24. Durata escursione: ore 7.15

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