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Monte Aviolo 2881 m

Per la bella salita sul monte Aviolo, abbiamo trovato una limpida giornata ideale, che ci ha permesso di godere a pieno del vasto panorama sulle Alpi e la valle Camonica.

Lasciate le vetture al parcheggio in località Pozzuolo, sopra Edolo, il percorso inizia seguendo la sterrata a sinistra (traccia 72), fino a incontrare a destra il sentiero n° 34, che sale molto ripido prima nel bosco poi nella pietrosa conca morenica, dove si è circondati dalle maestose creste rocciose dei monti Colmo, Foppa e Aviolo.

Seguendo il percorso, molto ben segnalato, si risale il versante sinistro della conca e superando una piccola lingua di neve tardiva e un paio di tratti attrezzati con catena, siamo arrivati sulla ruvida vetta di granito, impiegando circa 4 ore dalla partenza.

Nella discesa, ripercorrendo lo stesso itinerario nella parte iniziale, giunti al bivio con il sentiero 34A, il gruppo si è diviso, quattro persone hanno preferito tornare alle macchine ripetendo il percorso di salita, mentre le restanti otto, hanno percorso questa via, che con un bel traverso raggiunge il passo Foppa e scende al rifugio Malga Stain e da qui di nuovo a Pozzuolo.

L’escursione, benchè non lunga, è piuttosto faticosa, ma la bellezza di questa ostica montagna ci ha ampiamente ripagato.

Percorsi circa 10.5 km in 8 ore e 30′ con dislivello di 1450 m

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Sentiero dei Fiori, Punta Lagoscuro 3166 m, Cima Payer 3056 m.

Il Sentiero dei Fiori è di una bellezza che lo ha reso praticamente meta di pellegrinaggio più che escursione, ma consigliamo di non commettere l’errore di snobbarlo a causa della sua popolarità.

Raggiunto il Passo Paradiso (2573), con la cabinovia dal Tonale, abbiamo seguito il sentiero 44 a dx, raggiungendo il passo del Castellaccio (2963), poi risalito un breve tratto di cresta a sx, al passo di Casamadre ci siamo equipaggati per la ferrata, qui inizia il Sentiero dei Fiori.

Lungo questo meraviglioso cammino, si trovano le deviazioni per il Nido dell’Aquila, un punto di vedetta della Grande Guerra, da noi non visitato e per Punta Lagoscuro, una bella vetta di 3166 m.

Un momento particolarmente divertente è stato il passaggio sui due ponti tibetani, emozionanti per tutti.

Giunti al passo di Lagoscuro, abbiamo proseguito per la Cima Payer di 3056 m, percorrendo un altro tratto attrezzato, poi, ritornati al passo, siamo scesi per la pietraia sopra il rifugio Mandron Città di Trento, tenendoci in quota sotto le rocce, per risalire al Passo del Maroccaro e da qui ridiscendere al Passo Paradiso, con ramponi calzati.

Un simpatico evento: a questa gita, oltre ai soliti “vecchi” (alla lettera) Sempreverdi, ha partecipato un giovanissimo germoglio, l’intrepido Tommaso di 12 anni.

Percorso totale 8 km in 07 ore e 45′ con un dislivello di 1000 m.

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Passo Blumone da Gaver 24/06/2015

Partiti dal rifugio Nikolajewka (1502 m), si sale il ripido sentiero 26, fino al Cassinello di Blumone (2099 m) e da qui a sx per il n° 27, ben segnato anche nel tratto di pietraia, che ci porta al passo Blumone (2633 m), in un bell’ambiente di verde e granito.

Dai grossi massi granitici del passo si apre la splendida vista del lago della Vacca, che si raggiunge facilmente percorrendo il sentiero n° 1 fino al rif. Tita Secchi (2362 m). Ritorno al punto di partenza col sentiero Antonioli n° 17.

Si sono percorsi circa 13 km in 5 ore e 45 minuti con un dislivello totale di 1200 m.

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Quota 3000 su Cima Presena (3069)

Pensata come una delle ultime ciaspolate di stagione, siamo partiti dagli impianti dismessi del Tonale, risalendo parte della pista e il canalino a dx delle rocce, arrivando al passo Paradiso, proseguendo sulle piste si è raggiunta poi la capanna Presena e il passo Presena a quota 3000.

Qui la neve di Pasqua non ben assestata e il vento ci hanno consigliato di rinviare la cima alla stagione estiva.

Giornata splendida, pendenze durissime e panorami magnifici, anche se la vista costante degli impianti di risalita e la quantità di persone che solitamente non incontriamo, non sono il sogno del tranquillo ciaspolatore.

Percorso circa 10,5 km con dislivello di 1125 m in 6 ore

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Cresta Salì 2300 m

Salendo da Vezza d’Oglio, lungo via Tagliamento, causa strada ghiacciata abbiamo parcheggiato poco prima del ponte Scalvino a 1150 m, da qui, superato il rif. Cascata (1453 m), seguito il tornante a sx lungo il sentiero 72 fino alla località Pornina (1734 m). Indossate le ciaspole, voltando a dx, siamo usciti dal bosco di conifere e in un paesaggio meraviglioso per limpidezza e panorama, si sono raggiunti i 2300 m della Cresta Salì, un palco privilegiato sul corno Pornina, il monte Aviolo, il monte Avio, il corno Plazza e altro. I numeri della camminata sono 20 km, 1150 m di dislivello in 6 ore e 15 min. Un “marcå brao” a Valentino che l’ha proposta.

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