Archivi categoria: Prealpi Bresciane

Passo di Mezzamalga m 2332

Lasciamo l’auto a Cimbergo, nello slargo dove si diramano le due mulattiere che portano alla località “Volano”: una detta “tagliafuoco” e poi quella più diretta, ma attualmente interrotta per la posa di una condotta idrica. Così, dopo un’ora di cammino superiamo detta località e prendiamo gli ex sentieri e mulattiere della “Grande Guerra” che, con un lento tracciato s’innalzano verso le magnifiche vette della “Conca del Volano”. Cent’anni fa esse furono armate come “fronte di riserva”: quello operativo iniziava oltre la “Valle di Dois”; dove ci affacceremo raggiungendo la meta della nostra escursione: il “Passo di Mezzamalga” (m 2332). Sul sentiero già ci attende il nostro amico Emilio, che ha la baita qui, ed ha voluto condividere con noi il suo tempo e la sua… ospitalità. Così alle 11.15 tutta la comitiva è al “Passo di Mezzamalga,” illuminato dalla calda luce di un sole autunnale che enfatizza la maestà di queste montagne, soprattutto il vicino “Pizzo Badile Camuno”.

Dislivello positivo: m 1400. Distanza percorsa: km 17.5

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Torrione d’Albiolo m 2969

Questo splendido mese di ottobre, ci ha regalato un’altra meravigliosa giornata per una bellissima camminata nella natura e nella storia, fra trincee e reperti della grande guerra.

Già dopo i primi passi, si presentano pendii costellati dalle buche dei bombardamenti di cento anni fa, ancora ben visibili, e lungo il percorso frammenti di granate, di bombe da cannone e caricatori di 9138.

Partiti alle 8.00 dall’Ospizio san Bartolomeo sopra il Passo del Tonale, abbiamo percorso un breve tratto della strada per malga Valbiolo, svoltando poi a destra sul sentiero degli Austriaci n° 161, alle 10,00 abbiamo raggiunto la cima del monte Tonale Orientale.

Qui ci sono 2 croci, una vecchissima in legno e filo spinato, che ha incredibilmente resistito alla violenza del tempo e una più recente in ferro, posta a ricordo dei loro caduti dagli Standscützen tirolesi, che ci ricorda che le guerre fanno male a entrambe le parti.

Da qui, seguendo le stupende creste in un panorama meraviglioso, abbiamo percorso il sentiero attrezzato, che con alcuni tratti piuttosto esposti, ci ha postato alla vetta del Torrione alle ore 12,10.

Al ritorno, percorso un tratto di pietraia sul lato nord, aiutati da una lieve traccia, ci siamo agganciati al sentiero 161, passando dalla Città morta e scollinando sotto il Tonale Orientale, abbiamo ripreso il sentiero degli Austriaci fino alle vetture alle ore 15,50.

Il percorso è ben segnalato.

Percorsi 15 km con 1350 m di dislivello in poco meno di 8 ore.

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Monte Torsoleto m 2706

Mercoledì 4 ottobre 2017 – Oggi è un gran bel giorno d’autunno: aria frizzante e cielo limpido per noi che partiamo (ore 8.00) verso il Monte TORSOLETO dal piccolo parcheggio di LOVENO (Val Camonica – Brescia). Sarà un costante salire per il sentiero n° 160, tracciato come strada militare. Solo qualche “distrazione” per il profumo di funghi nelle abetaie. Poi, emersi sugli assolati e spogli pendii, continuiamo oltre il Rifugio (ore 11.00) fino al Passo TORSOLETO, per deviare verso la vicina cima (m 2708 – ore 11.50). Non serve dire che il panorama è grandioso, ma tirando un vento freddo ci affrettiamo a rimettere in sesto la piccola “croce di legno” sommitale, (anche) perchè figuri nella nostra foto ricordo. Quindi, ritorniamo quasi subito al Passo per raggiungere il bel BIVACCO DAVIDE (m 2645), dove sostiamo presi dall’euforia della montagna che ogni volta ci affratella. Scendendo, ci fermiamo presso il Rifugio TORSOLETO, poi deviamo nella “VAL di SCALA” per ammirare gli splendidi laghetti. E da lì riprendiamo il sentiero n° 160A – 160 per LOVENO, dove giungiamo alle ore 15.30

Dislivello positivo: m 1408. Distanza percorsa: 20 km. Durata escursione: ore 7.30

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Cimone della Bagozza 2407 m

Dopo Schilpario (Bg) e sulla strada del Vivione, lasciata l’auto nei pressi del Rifugio Bagozza, c’incamminiamo che la Val di Scalve è ancora in ombra. Il paesaggio è incomparabile. A est, pini robusti e una barriera di vette aguzze, e nel cielo azzurro (come fosse sua creazione), s’innalza il gran torrione della Bagozza (m 2407). Presto siamo sul vasto piede ghiaioso: tutto è pietra e noi saliamo zigzagando. Ma oggi abbiamo nell’animo il prezzo della disavventura del Pizzo Camino, di otto giorni fa. Grazie a dio il nostro amico è già a casa, convalescente. Tuttavia sotto i piedi sentiamo la montagna fattasi infida, che siamo… prudenza ad ogni passo.

Una ventata di fresco e di luce sale dalla parallela Val Baione giungendo al valico. La sommità è vicina. L’ultimo pendio è erboso e ripido. Presto appare la gran croce e una sconfinata visione: sono le Orobie, che legano (di vetta in vetta) l’Adamello con le Grigne. Vi sostiamo scambiandoci impressioni, silenzi e fotografie.

Dall’alto la Val di Scalve era boscosa, e verde di pascoli a ovest. Ora la percorriamo nella ritrovata serenità, lasciato (con prudenza) il bel cielo della Bagozza.

Dislivello positivo: m 900 – Distanza percorsa: Km 9.5 – Durata escursione: ore 5

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Val Canè – sentiero dei camosci

In macchina fino Cortebona ,strada ciotolata e sterrata, si prosegue nella valle itinerario n 65 verso il Bivacco Valzaroten mt 2212 ore 1. Si continua a salire si supera il Laghetto di Pietra Rossa mt 2601 e si raggiunge il Passo Canè ore 2.15 da dove si può ammirare la Val Grande di Vezza D’Oglio e il Bivacco Saverio Occhi. A dx si sale al Monticello a sx il Sentiero dei Camosci che con vari sali scendi in cresta, passando accanto alle Cime di Giere porta sotto al Monte Tirlo. Qui il sentiero causa frane è meno percorribile e dopo aver superato un tratto con catene decidiamo di tornare. Discesa stesso itinerario ore 7.30.

Ascesa mt 1348 Km 15.5 Tempo coperto, molto vento.

Cima Landrinai m 2400

Poco sopra il paese piccolo parcheggio , da qui per sentiero segnalato si sale a raggiungere l’itinerario n 98 che porta alla Baita Iseo mt 1335 ore 1.30. Si prosegue lungo una stradina sentiero n 162, poi a sx seguendo l’ itinerario n 157 che ripidamente tra larici e massi e tratti attrezzati porta sopra la Conca Baione. Salendo a sx sulla cresta, altri tratti attrezzati, si raggiunge la vetta ore 4.40 e abbassandosi leggermente, la Croce . Discesa stesso itinerario ore 9.15. Ascesa mt 1970 Km 16. Tempo sereno.

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Cima Bacchetta m 2539

Da Sommaprada  si segue la strada sx che porta ad uno spiazzo dove si parcheggia si inizia a salire in direzione della chiesetta di S. Cristina, poi si prosegue su sentiero n° 81 che sale ripidamente. Giunti al palo con segnalazioni  si attraversa a dx e si sale un ripido canale (trovata neve) , qui l’escursione diventa impegnativa, si raggiunge la cresta per poi salire alla vetta ore 3.30. Discesa nella valle tra Cima Bacchetta e monte Vaccio molto ripida poco segnalata ore 8. Ascesa mt 1700 Km 15

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Ferrata Corno del Bene (m 1695) Monte Guglielmo (m 1949)

In quindici ci siamo ritrovati a Zone (Bs), chi per il Gölem (m 1949) e chi per la ferrata “Corno del Bene” (m 1695). Già dei Sempreverdi avevano affrontato questo torrione del nostro monte di casa, ma stavolta la scelta è corale e commisurata alle possibilità di ognuno. Cosi, sette coraggiosi sono per la ferrata e sette per la vetta. Solo io resto nei pressi per filmare, col dubbio che, essendo la parete all’ombra, il risultato sarà di bassa qualità. La scalata, durata circa un’ora, l’ho condensata nei pochi minuti del video allegato. Ma questi minuti bastano per far vedere il “coraggio” di chi l’ha affrontata: altre parole non servono.

Per la vetta del Gölem: Dislivello positivo: n 1200 circa Distanza percorsa: km 14

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Compleanno di Gianni sul monte Pizzocolo m 1581

In questo memorabile mercoledì, l’obbiettivo non è stata una montagna, ma festeggiare le meritatissime 78 primavere del nostro amico Gianni, decano del gruppo, che prima di iniziare la festa ha comunque conquistato la cima del Pizzocolo con i suoi 1200 m di dislivello.

Al ritorno, ci siamo fermati nella baita del nostro gentilissimo amico Osvaldo, sopra San Michele, che tutti gli anni supera se stesso in generosità e iniziando da un’abbondantissima pasta al salmì di folaga, polenta e grigliata, le strepitose torte delle nostre donne e grappe non proprio regolari, abbiamo vanificato il lato sportivo della giornata.

Ringraziamo di cuore Osvaldo, Domenico e chi ha lavorato e contribuito a questa felice giornata.

Percorsi km 15,8 con dislivello di 1176 m, mangiato e bevuto troppo e tanta allegria, cento di questi giorni Gianni.

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Rifugio Prudenzini m 2235

Escursione in Val Salarno, con partenza da Fabrezza di Saviore dell’Adamello (Bs). Neve buona e portante lungo tracciato, senza accumuli sui pendii per un tranquillo progredire verso il rifugio Prudenzini. Paesaggio ancora invernale ma con un caldo sole che ci abbandona quando, ritornando, il cielo s’annuvola.

Dislivello positivo: m 870. Distanza percorsa: km 19 circa. Durata escursione: ore 6.45

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