Archivi categoria: Prealpi Bresciane

MONTE BREDA M.1504-FORTE DI CIMA ORA M.1539-RIFUGIO BAREMONE M.1450

MONTE BREDA FORTE DI CIMA ORA RIFUGIO BAREMONE

Giro ad anello da Bagolino. Presso località Rive m. 778, svoltiamo a sinistra subito dopo Carè Case e parcheggiamo a bordo strada nelle immediate vicinanze della piccola centrale elettrica. Seguiamo la stradina, per un breve tratto ancora asfaltata, per poi continuare su forestale che abbandoniamo più avanti per sentiero n°405 fino a Dosso Tondo a m. 1182. Voltiamo a destra, in direzione Monte Breda, sul meglio conosciuto Sentiero Baremone che si sviluppa lungo la cresta est della Piana dei Brandi, offrendo ampie vedute del sottostante Lago d’Idro. Raggiunta la sommità del M. Breda, a m.1504, discendiamo la dorsale sud-ovest e attraverso modesti saliscendi, nonché una scala metallica posta a superare un balzo roccioso, raggiungiamo il Forte di Cima Ora a m.1535. Continuiamo su CAI 432 fino a raggiungere il Rifugio Rosa di Baremone a m.1450, dove seguiamo per un breve tratto ii segnavia n° 404 che scende lungo la Valle Lunga per poi voltare a sinistra, su CAI 427 e salire al Passo della Berga a m.1522. Facciamo ritorno a Bagolino passando per la Corna della Berga, m.1359, ora sentiero n°402, una lunga discesa che si snoda lungo la Valle della Berga.

Durata Escursione h.07,20  Ascesa totale m.1350

Distanza Percorsa Km.23,800

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CIMA CAPI M.907 VIA FERRATA F. SUSATTI DA BIACESA (TN)

BIVACCO DON GIULIO CORINI PASSO DEL VALZELLAZZO DA VILLA DI LOZIO

BIVACCO DON GIUGLIO CORINI PASSO DI VALZELLAZZO M.2016

Raggiunta la località Villa di Lozio, a m. 1050, lasciamo le auto nel parcheggio di via Golo dove, nelle immediate vicinanze, una segnaletica in legno, posta all’inizio di una mulattiera, indica la direzione per il Bivacco Don Giulio Corini. L’itinerario iniziale si estende attraverso un fitto bosco che percorriamo fino a raggiungere i verdi spazi aperti, dove seguiamo la traccia di sentiero che volta a destra e sale, con discreta pendenza, la lunga dorsale prativa fino ad intercettare il sentiero n°6. Svoltiamo a destra sullo stesso e proseguiamo in alternati saliscendi fino a raggiungere la Malga di Vai Piane a m. 1998. Continuiamo ora con più prudenza in quanto la morfologia dell’ambiente circostante cambia aspetto e difficoltà, presenta infatti alcuni passaggi su roccette con terriccio umido e tratti esposti, in parte attrezzati, fino alla sella che sovrasta il Passo di Valzellazzo. Discendiamo la sella e in breve tempo siamo al Bivacco a m. 2016. La struttura, dedicata a Don Giulio Corini, è sita al Passo del Valzellazzo nel gruppo del Cimon della Bagozza ed è stata posata in opera nell’agosto del 2017. Ritorniamo a Villa di Lozio per lo stesso itinerario ripercorso a ritroso.

Durata Escursione h. 06,37  Ascesa totale m.1290

Distanza percorsa Km 16,00

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FERRATA CORNA DELLE CAPRE MONTE GUGLIELMO / DA CUSATO A MONTE VIGNOLE

FERRATA CORNA DELLE CAPRE

Giunti a Cislano di Zone svoltiamo a destra per proseguire lungo la strada che porta in località Croce di Marone. Lasciamo l’auto a bordo strada nel piccolo parcheggio, tre-quattro posti auto, adiacente al tornantino subito dopo il bivio per il sentiero N°230, meglio conosciuto come sentiero dell’Uccellatore. Zaini in spalla e imboccato il CAI 230 in 10 minuti siamo all’attacco della via ferrata Corna delle Capre. Fin da subito notiamo la verticalità della via che presenta una prima parte difficile, data l’esposizione e un paio di passaggi anche strapiombanti, comunque ben attrezzata. Moderatamente difficile la sezione centrale, dove troviamo anche buoni appigli di roccia.   Mentre la parte terminale presenta un tratto verticale liscio anch’esso ben attrezzato, un traverso a destra e un repentino cambio morfologico della via, ora più vegetativa, che lascia presagire l’arrivo in vetta. Raggiungiamo la sommità erbosa (m.1360) e ridiscendiamo, dapprima su breve tratto attrezzato, poi lungo una traccia in ripida discesa, attraverso il bosco, che ci immette sul sentiero dell’Uccellatore. Lo ripercorriamo fino all’auto, ora con destinazione Valtress, punto di incontro concordato con il gruppo che, come escursione alternativa, da Cusato ha raggiunto il Monte Vignole, per condividere un pranzo conviviale.

Ascesa totale m.300   Sviluppo Ferrata m.400

Distanza percorsa km. 3,200   Difficoltà EEA

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MONTE ZINGLA M. 1497 DA ENO VAL DEGAGNA

Monte Zingla da Eno

Giunti a Eno, frazione del comune di Vobarno sito a m. 605 slm in alta valle Degagna, parcheggiamo le auto in via Fobbia, strada esterna all’abitato, subito dopo una curva a gomito sinistrorsa. Scendiamo verso il piccolo borgo, lo attraversiamo e risaliamo una carrareccia, a tratti cementata, in discreta pendenza che lasciamo più avanti per un sentiero boschivo che ci conduce al Passo del Cavallino della Fobbia a m.1090. Sempre su sentiero, a destra della strada per Capovalle, raggiungiamo il passo Ganone a m. 1181 dove incrociamo il CAI n° 10. Lo seguiamo per un tratto, per proseguire poi su una forestale che abbandoniamo nei pressi del C. Cornone a m. 1149. Ora la morfologia del paesaggio cambia radicalmente. Risaliamo la cresta erborocciosa fino alla cima ovest a m. 1491, caliamo lungo il versante est dell’anticima e successivamente in rapida ascesa siamo sulla sommità del Monte Zingla a m 1497. Dopo una breve sosta riprendiamo l’escursione calandoci lungo un tratto attrezzato per poi raggiungere il Rifugio Campei de Sima a m.1017 e  il Bus del Luf a m. 1004. Ritorniamo ai Campei de Sima e seguiamo il sentiero che attraverso la Val di Corpaglione porta al Passo Ganone, poi su forestale fino al Passo del Cavallino della Fobbia e infine ritorniamo a Eno per sentiero iniziale.

Distanza percorsa Km 26,800   Durata escursione h.08,22

Ascesa totale m. 1645

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CORNA TRENTAPASSI DA VELLO DI MARONE

Corna Trentapassi  per la via normale “Direttissima”

Dall’abitato di Vello, piccolo centro abitato sulla sponda orientale del Sebino, attraversiamo la ex S.S.510 e ci immettiamo sul sentiero CAI 263 che sale fra prati terrazzati fino ad una santella. Ora la risalita si fa meno ripida, il percorso si addentra nel bosco e raggiungiamo una piccola radura dove è ubicata la chiesetta della Madonnina a m. 385. Proseguiamo in direzione nord/est e risaliamo il Dosso di Crecole. Il sentiero, ormai su spazio aperto, si svolge su roccette e qualche traverso erboso, a tratti esposto, lungo la dorsale nord che ci porta alla cima a m.1248. Parte del gruppo è salito in vetta da Cusato (Zone), non appena ricongiunti proseguiamo l’escursione in direzione Forcelle, fino all’incrocio con CAI 229 che seguiamo fino all’abitato di Zone. La gita prevede la sosta al ristorante “il Reduce” per poi continuare passando per il Parco delle Piramidi di Zone, località Cislano, fino a Marone e per ultimo costeggiando un tratto di lago raggiungiamo Vello. Giornata primaverile, soleggiata con vista panoramica sul lago D’Iseo.

Tempo di risalita alla Corna Trentapassi h. 2,00

Ascesa m. 1040     Distanza percorsa Km 3,950

Distanza percorsa intera escursione Km 15

Ascesa totale m. 1150 – Durata escursione h. 7,35

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Punta Alta Corno di Predore m 953

Gita fuori dalla porta di casa per un piccolo gruppo di Sempreverdi, in alternativa alla ferrata Medale, scelta per la giornata di oggi.

Parcheggiato alla fontana di via Chiodi, si sale al santuario Madonna della neve in San Gregorio, percorrendo gli oltre 200 scalini e proseguendo lungo la ripida strada cementata, fino al bivio con indicazione Sentiero alto del corno (733), dove inizia lo spettacolare tratto panoramico sul Sebino, splendente in questa limpida giornata, si giunge alla località Case il monte, sopra l’abitato di Gallinarga, dove a sx parte il sentiero 707 che raggiunge Punta Alta, eccellente punto panoramico sul lago e sulle Orobie.

Dopo piccola sosta e numerose fotografie, proseguendo il 707, che scende in una bella zona boschiva, in un caleidoscopio di ellebori, viole, pervinche e primule, si giunge al bel quartiere abbandonato, con annessa chiesetta, del Colle del Giogo (col del zuf).

Da qui dopo un allegro picnic, siamo tornati a Predore con il sentiero 735.

Percorsi 10 km con 800 m di dislivello, in 5 ore e 15 minuti.

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Cime Comer m 1279 e Denervo m 1459

Da Muslone a Cima Comer e Monte Denervo

Muslone m. 462, una frazione del comune di Gargnano, punto di partenza della nostra escursione diretta alla cima Comer e al monte Denervo. Lasciamo le auto nel capiente parcheggio lungo il rettilineo che conduce, nelle immediate vicinanze, alle prime case del piccolo centro abitato di Muslone. Passata la chiesa e una piccola piazzetta prendiamo a sinistra per una stretta viuzza fino all’incrocio con il sentiero n°45 o “sentiero del Luf” che offre a tratti squarci panoramici del lago di Garda. Lo risaliamo poco oltre un grosso masso che, ben assicurato con funi metalliche, ne preannuncia la fine. Incrociamo il CAI n°31 che percorriamo in direzione Comer, una salita con discreta pendenza che ci porta sulla cima a m.1279. Proseguiamo sul CAI n°31 fino all’incrocio con il segnavia n°32, in direzione Denervo, che risaliamo dritti fino alla croce della cresta sud del monte Denervo a m.1436 e alla cima nord a m.1459. Discendiamo da un’ampia radura e siamo a Malga Denervo a m.1373, dove mantenendoci sulla destra orografica seguiamo il sentiero n°35 in direzione Muslone. Raggiungiamo Case Piazze a m.1111 e percorriamo, ora CAI n°36, una carrozzabile, inizialmente sterrata, in ripida discesa cementata fino all’abitato di Muslone.

Durata Escursione h. 05,37   Ascesa Totale m.1120

Distanza percorsa Km 12,00

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Monte Alto di Corte Franca m 651

Simpatica gita di un gruppetto di Sempreverdi di bassa quota, su questa bella e tranquilla collina, con vista sul lago d’Iseo, le torbiere del Sebino e la dolce Franciacorta.

Partiti dal parcheggio Acquasplash in via Dalla Chiesa, abbiamo raggiunto l’inizio del sentiero alla fine di via Castello di Colombaro, fino alla località Pianezze e da qui sempre seguendo il sentiero in cresta, la cima con la grande croce di ferro.

Per la discesa, presa la direzione Adro, superato lo Stalù, abbiamo seguito la strada del crinale, mantenendo le deviazioni a sx, poi un ripido sentiero a mezzacosta, sopra la piana di Favento fino al cimitero di Adro, che abbiamo attraversato per visitare la tomba dei fratelli Dandolo, eroi del risorgimento.

In paese, presa via S. Anna, passando per la bella chiesetta affrescata di S Maria in Favento, i nostri passi ci hanno inevitabilmente portato nei vigneti Ferghettina, dove siamo arrivati all’ora giusta per una fresca bottiglia di pas dosé.

Il percorso è terminato attraversando la frazione di Nigoline e da via Calvarole al punto di partenza.

Percorsi 12 km con 500 m di dislivello.

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Bivacco Linge m 2273

Dopo tre mesi risaliamo di nuovo la “Valle delle Messi” (da Santa Apollonia di Ponte di Legno), per raggiungere il “Bivacco Linge” ( 2289 m); ma questa volta con tanta buona neve per tutto il sentiero n° 58. All’inizio essa è una piana solcata dal giovane “Oglio Frigidolfo”. Chiusa in testa e di lato da alte montagne di poco superiori ai tremila metri; sulla fiancata destra s’inerpica la famosa strada del “Gavia”: è per intero nel perimetro del “Parco Nazionale dello Stelvio”. Il tempo tende al bello. Il sole già fa sudare, che ci alleggeriamo d’indumenti arrivando al “Rifugio Valmalza” (1998 m). Continuando (per esperienza) sul tracciato del sentiero n° 58, nascosto da un ottimo strato di neve gelata, troviamo qualche difficoltà a superare il ripido gradino roccioso che porta verso il vasto ripiano del “Bivacco Linge”. Ed esso è lì, essenziale, come può esserlo una ex malga riadattata. Sta adagiato nella neve e guardato dall’alto dall’imponente “Punta di Pietrarossa”. Noi ci sistemiamo esternamente esposti al bel sole, occupando tutto il fronte del rustico edificio.

Ripartiamo in lunga fila risalendo i dossi innevati per immetterci (in alto) nel vallone che il sentiero estivo abbandona circa a metà: quello da noi percorso. Sarebbe il tragitto invernale, ma si precede per esperienza. E per esperienza… con la nebbia ci si può smarrire. Ma oggi è un giorno tanto bello che non si vorrebbe scendere verso valle. Il largo canalone innevato induce tutti ad inventarsi un proprio veloce itinerario e ben presto siamo al “Rifugio Valmalza”. Poi, piu lentamente, a “Santa Apollonia”.

Dislivello positivo: 825 m – Distanza percorsa: 15,1 km – Durata escursione: 5:25 ore.

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Piz Tri m 2308

Una giornata magnifica ha benedetto questa gita al Piz Tri, come potrete vedere dalle foto e dal filmato di Eligio.

Siamo partiti in un gruppo molto numeroso, da via Calzaferro, circa un km dopo l’abitato di Loritto, trovando subito neve ghiacciata, quindi ciaspole ai piedi.

Dopo un tratto della mulattiera, alle cascine Brunò, una palina segnaletica indica il sentiero 95 con tempo 3 ore e 30′ al Piz Tri.

Forse per la consistenza del gruppo, non da tutti è stato seguito lo stesso percorso nella parte iniziale, ma, tranne un piccolo numero di “anziani” che si sono fermati a circa 200 m dalla vetta, si è potuto ammirare lo spettacolo offerto dalla nostra impareggiabile alta valle Camonica.

Al ritorno, dallo stesso percorso, un’ottima birra in compagnia, a Malonno.

Dislivello 1200 m e 15 km percorsi nella splendida neve

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