Eremo di San Valentino m. 772, cima Comer m. 1281 e monte Denervo m. 1461.
Località di partenza Sasso di Gargnano m. 546. Seguire il sentiero per l’eremo di San Valentino-cima Comer. Raggiunto l’eremo, a m. 772, risalire il ripido dirupo attrezzato al termine del quale, incrociato il sentiero proveniente da Sasso, si prosegue fino a raggiungere cima Comer a m.1281. Dalla cima seguire il sentiero n° 232 che conduce al monte Denervo m. 1461, la cui sommità si evince da una piramide di sassi,e alla sottostante malga di Denervo a m. 1378. Dalla malga, sempre su sentiero n° 232, proseguire per la bocchetta Lovere a m. 1050, la località Razone a m. 931 e da quest’ultima fino a Sasso per sentiero n° 238.
Parcheggio auto, Riva del Garda, strada Gardesana nei pressi della Centrale Idroelettrica. Itinerario percorso, imboccare la strada del Ponale e seguirla fino all’incrocio con il segnavia 405 ” Ferrata Susatti”. Risalire il sentiero, in ripida ascesa, fino all’inizio della facile via attrezzata che conduce a Cima Capi a m. 909. Dalla cima continuare, per un breve, tratto in discesa per poi risalire il crinale fino alle pendici della Cima Rocca. Da qui proseguire a sinistra su sentiero 460 ,” Ferrata Fioletti”, che attraversa il versante sud della cima e porta al Bivacco Arcioni e alla chiesetta di San Giovanni. Prendere a destra per il Sentiero delle Gallerie che conduce a Cima Rocca a m. 1090. Rientro a Riva, Discendere lungo la trincea fino alla Bocca di Pasumer a m. 980 e voltare a destra, per sentiero 405 che conduce a Riva del Garda.
Una Parte del gruppo, giunto alla chiesetta di San Giovanni, a deciso di non raggiungere Cima Rocca e di fare rientro a Riva del Garda discendendo per la strada Del Ponale.
Parcheggio auto località Festa di Brentonico TN. Il nostro itinerario segue il segnavia 650 fino al raggiungimento di un bivio, dove si prosegue sul sentiero di sinistra, che attraverso un faggeto porta ai prati della Malga Campei di sotto e al Rifugio Malga Campei a m. 1470. Alla sella Nord/Est del Monte Varagna prendere a sinistra per sentiero del “Segron, sentiero della Pace, che attraverso la sella Sud del Varagna m. 1735, porta al Rifugio Damiano Chiesa m. 2060 e all’ormai vicinissima cima del Monte Altissimo di Nago m. 2078. Ritorno, discendere fino a Malga Campo, Cima Monte Campo m. 1667 e Malga Campei di Sotto, ove incrocia il sentiero percorso in precedenza che riconduce a Festa.
SPIGOLO DELLA BANDIERA RIFUGIO PIRLO E CIMA MONTE SPINO
Giunti a San Michele, frazione di Gardone Riviera, parcheggiamo le auto nei pressi del ristorante Colomber e percorriamo, alla sinistra dello stesso, la lunga strada sterrata fino a Verghere a m. 540. Poco più avanti di detta località imbocchiamo il sentiero n° 201, che fiancheggia per lungo tratto il torrente Barbarano, e lo percorriamo fino a poco prima della malga Gemelle all’incrocio con il bivio per il Rifugio Pirlo e la ferrata Spigolo della Bandiera. Qui il gruppo si divide, una parte continua su sentiero 201 e raggiunge il rifugio passando per Passo Spino a m. 1154. Noi svoltiamo a sinistra su sentiero 201B e in breve raggiungiamo l’attacco della via attrezzata, una vecchia via d’arrampicata di III° grado di circa 90 m. La ferrata, seppur breve, è divertente, presenta un passaggio leggermente strapiombante e culmina su facili roccette. Poco più in alto una bandiera sancisce l’arrivo sullo Spigolo della Bandiera e poco oltre al Rifugio Pirlo a m. 1167. Essendo un congruo gruppo, la ferrata è stata scalata con tempi diversi creando così un frazionamento dello stesso, pertanto i primi a salire hanno raggiunto il resto dei compagni, arrivati dalla via normale, al rifugio e sono saliti in cima al monte Spino, a m. 1486. Noi secondi, una volta giunti al rifugio, abbiamo, zigzagando lungo le erbose pendici dello Spino, raggiunto la sommità. Facciamo ritorno al rifugio Pirlo discendendo, in direzione nord-est, la ripida cresta. Riunito il gruppo, abbiamo consumato un pranzo conviviale presso il rifugio stesso e fatto ritorno a valle lungo il sentiero N° 8. Un doveroso ringraziamento ai gestori del Pirlo e agli amici Enrica e Arialdo della sezione CAI di Salò.
Superato l’abitato di Sanico (Toscolano Maderno), proseguiamo su ripida e a tratti sterrata stradina fino alla località Ortello dove parcheggiamo, sulla sinistra, in prossimità del bivio con la strada sterrata che reca l’indicazione per le creste sud-est ed est alpinistica. Ci incamminiamo per la sterrata e seguiamo le indicazioni per le creste traversando a mezzacosta lungo le pendici del monte Pizzocolo. Giunti al bivio per la cresta est, gli amici Rosa ed Eligio deviano in direzione cresta sud-est, continuiamo a mezzacosta e raggiungiamo la località Baite de Balì. Per un errore interpretativo dell’itinerario siamo costretti a seguire un percorso molto intuitivo, attraverso la fitta boscaglia e balzi rocciosi, raggiungiamo la fascia rocciosa della cresta sud. Attacchiamo risalendo una paretina e una serie di crestine affilate con buone fenditure su roccia calcarea con evidenti segni di erosione. La salita è molto divertente, spesso esposta, se affrontata con attenzione non presenta grosse difficoltà. Il tratto camminabile è molto ripido e si snoda lungo una traccia con rada vegetazione. Un’ ultima bastionata rocciosa separa il punto di congiungimento delle creste, est e sud-est in prossimità del faro eolico che precede, di lì a poco, la cima del monte Pizzocolo a m.1581. Discendiamo lungo la mulattiera, in direzione Rifugio Pirlo, fino al bivio per Malga Valle, che prendiamo a sinistra, passando per la stessa a m. 1337. Proseguiamo in discesa fino a sbucare su una ripida strada cementata che ci riporta a Ortello.
Giunti a Mori (TN) parcheggiamo le auto nelle immediate vicinanze di piazza Cesare Battisti, dove in corrispondenza di un involto ha inizio la stradina che porta al Santuario di Monte Albano e da li ha poco il sentiero che conduce alla via ferrata Ottorino Marangoni. Affrontiamo il primo salto roccioso appositamente privo di attrezzature, l’attacco della via è posto qualche metro più in alto, e risaliamo la prima sezione, attraverso una serie di camini e brevi traversi attrezzati con numerose staffe. Traversiamo a sinistra per la grande cengia di metà parete. Saliamo un nuovo camino, poi una traversata a sinistra che percorre buona parte della parete e infine una sequenza di placche e diedri verticali, a volte strapiombanti, ci portano fuori dalla ferrata. Discendiamo seguendo il comodo sentiero, segnalato, di rientro. La via è ben attrezzata, richiede comunque una buona preparazione atletica, mentre la roccia è spesso lucida.
Gita superpanoramica sui sentieri di Zanzanù, famoso fuorilegge bresciano, che trovò la morte a Tgnale il 17 agosto 1617.
Si parte a riva di lago, dal bellissimo borgo di Campione del Garda, imboccando dietro i ruderi della vecchia cartiera il sntiero n° 110, corrispondente al percorso quotidiano degli operai di Tremosine che vi lavoravano, che risale la stretta gola fra le maestose e incombenti pareti rocciose.
Dopo il primo tratto di scalini si arriva alla canalizzazione d’acqua e si percorre la bassa galleria debolmente illuminata, fino alla segnaletica Cai voltando a dx in direzione Pregasio (Tremosine).
Poco dopo una invitante deviazione a sx scende in una bellissima forra visibile dal greto del torrente che sgorga dalla diga.
Riguadaggnato il sentiero 110, si sale alla frazione Pregasio, fra splendidi antichi uliveti poi a sx si scende alla piccola frazione Cadignano e da qui, il sentiero 204 ci conduce a fondovalle sul Pontesel, antico ponte in pietra su un’altra impressionante forra, da dove si risale a frazione Prabione del comune di Tignale.
Uscendo dall’abitato, a sx c’è il boschivo versante ovest del monte Cas, ma siamo proseguiti per visitare la frazione Gardola, e, dopo esserci riforniti di pane, mortadella e robusto vino rosso, siamo saliti al santuario di Monte Castello e da qui in vetta al monte Cas.
Nell’interessante chiesa del santuario è conservato un grande ex voto, dipinto da Giovanni Andrea Bertanza, che narra la storia dell’inseguimento e dell’uccisione del bandito da parte dei tignalesi.
Altro motivo di grande interesse storico, le postazioni militari della grande guerra sul monte Cas, dove vennero piazzati cannoni a picco sul Garda.
Siamo scesi a nord per la traccia 266 seguendo le indicazioni Campione, fino al ricongiungimento con l’iniziale scalinata.
Percorsi 20 km in 8 ore e 30 min con dislivello di 800 m
Muslone m. 462, una frazione del comune di Gargnano, punto di partenza della nostra escursione diretta alla cima Comer e al monte Denervo. Lasciamo le auto nel capiente parcheggio lungo il rettilineo che conduce, nelle immediate vicinanze, alle prime case del piccolo centro abitato di Muslone. Passata la chiesa e una piccola piazzetta prendiamo a sinistra per una stretta viuzza fino all’incrocio con il sentiero n°45 o “sentiero del Luf” che offre a tratti squarci panoramici del lago di Garda. Lo risaliamo poco oltre un grosso masso che, ben assicurato con funi metalliche, ne preannuncia la fine. Incrociamo il CAI n°31 che percorriamo in direzione Comer, una salita con discreta pendenza che ci porta sulla cima a m.1279. Proseguiamo sul CAI n°31 fino all’incrocio con il segnavia n°32, in direzione Denervo, che risaliamo dritti fino alla croce della cresta sud del monte Denervo a m.1436 e alla cima nord a m.1459. Discendiamo da un’ampia radura e siamo a Malga Denervo a m.1373, dove mantenendoci sulla destra orografica seguiamo il sentiero n°35 in direzione Muslone. Raggiungiamo Case Piazze a m.1111 e percorriamo, ora CAI n°36, una carrozzabile, inizialmente sterrata, in ripida discesa cementata fino all’abitato di Muslone.
CIMA CAPI m.907-CIMA ROCCA m.1090- BOCHET DEI CONCOLI m. 1207
Giunti a Biacesa (TN), in località Sperone m. 418, lasciamo le automobili in un comodo parcheggio adiacente un parco giochi. Attraversiamo il piccolo borgo e ci incamminiamo, inizialmente sul sentiero n°417, per poi seguire il “Sentiero dei Bech” n°470 che si sviluppa su una superficie boschiva, a tratti con ampia vista panoramica sul lago di Garda, fino all’attacco della ferrata F. Susatti. La via ferrata non presenta particolari difficoltà permettendoci di salire agevolmente fra roccette, resti della linea di difesa Austroungarica e terrazzini panoramici che ci offrono una piacevole vista del lago e del monte Baldo dalle cime imbiancate. Superiamo l’ultimo tratto della via aggirando il grosso masso e in breve tempo siamo sulla Cima Capi a m. 907. Proseguiamo il nostro itinerario per il sentiero n°405 fino all’incrocio con il segnavia n°460, che percorriamo, attraversando orizzontalmente il versante sud di Cima Rocca, per raggiungere il Bivacco Arcioni e la vicina Chiesetta di San Giovanni. Continuiamo l’escursione seguendo il “Sentiero delle Gallerie di Cima Rocca” che lasciamo dopo la seconda galleria per salire direttamente a Cima Rocca a m. 1090. Una parte del gruppo ha percorso il tragitto che porta all’interno della terza galleria raggiungendo la vetta dal versante nord. Ricongiunti, dalla sommitale, scendiamo lungo la trincea scavata nella roccia fino alla Bocca Pasumer m. 980. Da qui per segnavia n°405B fino al paletto con indicazione “Bochet dei Concoli”n°417 che seguiamo lungo un ripido sentiero che ci conduce al passo di Bochet a m. 1207. Facciamo ritorno seguendo CAI n°417, una comoda discesa fino all’abitato di Biacesa.
Ascesa totale m.1150 Km percorsi 11,00 durata escursione h 06,06
Da Toscolano ancora in auto fino al parcheggio che serve la “Valle delle Cartiere”: sito museale dell’industria della carta (ore 8.15). Tuttavia, non ci attardiamo troppo tra i resti degli opifici, perché il punto d’arrivo della nostra escursione (Campei de Sima) è parecchio distante. Superiamo anche la “Forra di Covoli” che il fiume Toscolano nei secoli ha sapientemente scavato nella roccia. Oltre la Forra e per un ripido sentiero ecco la “Valle delle Camerate”. Quindi quella di “Campei”, segnata da un torrentello laterale, nell’alveo del quale il sentiero si distende per alzarsi con tornanti verso il nucleo di case rifugio di “Campei de Sima” m 1117 (ore 11,50).
Per il ritorno imbocchiamo il vicino sentiero n. 22 che, passando per “Canpei di Fondo”, ritrova a valle il precedente itinerario, seguendo il quale facciamo il percorso a ritroso, fino al parcheggio iniziale (ore 15.50).
Dislivello positivo: m 1105. Distanza percorsa: km 26.500. Durata escursione: ore 7.35