Questa gita è iniziata e terminata in modi inusuali quanto piacevoli. Abbiamo sbagliato strada e raggiungendo il punto di rientro anziché di partenza, ma la squisita cortesia di due giovanotti del posto, che ci hanno accompagnato all’attacco caricando gli zaini sul loro mezzo, ci ha permesso di lasciare un’auto ed evitare una lunga camminata.
La ferrata Favogna inizia sulla strada fra Roveré della luna e Magré, con un breve ripido sentiero, che offre subito splendidi panorami sulla grande piana Rotaliana e sull’Adige, ma è solo l’inizio di un percorso che stupisce ogni volta che lo sguardo esce da uno spigolo o un canale, il fortissimo vento e la giornata limpida hanno reso la salita ancora più entusiasmante.
Terminata la parete, il sentiero entra in un magnifico bosco di faggi verde di un luminoso delle nuove foglie, poi in un piccolo gruppo di case caratteristiche e scendendo a sinistra si giunge al laghetto di Favogna e poco distante si trova una piccola straordinaria antica pieve in un paesaggio da favola.
Tenendo ancora la sinistra indicazioni per Roveré e valle Inferno ci hanno riportato a valle con un bel sentiero nel verde.
Qui la seconda sorpresa: ci stava attendendo il cugino di un nostro compagno, che assieme alla cortese moglie ci ha ospitato, con un generoso spuntino dolce, Pinot grigio e Teroldego di loro produzione di notevole qualità e visitina in “caneva” per un ultimo assaggio di Schiava.
Percorso circa 10 km con 950 m di dislivello in 5.30 ore.