Da Madonna di Campiglio, con Cabinovia Grostè, raggiungiamo il Rifugio Stoppani m. 2437. Prendiamo leggermente a sinistra per il passo Grostè m. 2442 , poi a destra lungo il versante sud del Grostè per il sentiero attrezzato Alfredo Benini verso la Bocchetta Alta dei Camosci a m. 2774 e la Cima Falkner, che raggiungiamo a m. 2990. Discendiamo alla Bocchetta per lo sesso itinerario e saliamo alla Cima Grostè, a m. 2901, lungo la via normale da Sud. Facciamo ritorno allo Stoppani per la via normale del versante Nord.
Dal parcheggio Funivie Val di Fassa con impianto a fune fino a “Ciampediè”, per Passo Scalette, Valle di Lausa, Cima Lausa a m. 2876 e Rifugio Passo Principe a m. 2600. Pernottamento in rifugio. Secondo giorno, per Cima Antermoia a m. 3005, Cima Scalieret a m. 2881, Rifugio Vaiolet a m. 2243 e Rifugio Re Alberto a m. 2621.
Giro del Latemar effettuato in due giorni. Primo giorno: partenza da Laner Alm m.1826 per Torre di Pisa al Latemar, Rifugio Torre di Pisa m. 2671, cima monte Feudo m.2670, cima Valbona m.2660 e Rifugio Torre di Pisa.
Distanza percorsa Km. 10,00
Ascesa D+ m. 1144
Durata escursione h. 04,56
Secondo giorno: Partenza dal Rifugio Torre di Pisa per Forcella dei Campanili del Latemar m. 2685, Cimon del Latemar m. 2846, Forcella Grande Bivacco Rigatti m. 2650, Cima Schenon m. 2791 e ritorno a Laner Alm.
Posteggiamo le auto nel parcheggio della seggiovia Santa Croce nell’abitato di Badia e raggiungiamo, con l’impianto a fune, la stazione a monte a m.1850. Saliamo, per sentiero n°7, al Rifugio la Crusc, a m.2045, adiacente al quale sorge la chiesa di Santa Croce, oggigiorno meta di pellegrinaggio nella ricorrenza delle celebrazioni liturgiche di Sant’Anna e San Bartolomeo. Proseguiamo a destra su sentiero attrezzato fino alla Forcella della Croce a m. 2612, voltiamo a sinistra lungo il crinale meridionale, una ripida e a tratti sdrucciolevole ascesa che porta alla cima del Sasso della Croce a m.2907. Discendiamo a incrociare il sentiero che porta, in costante ascesa, all’attacco della breve ferrata che si sviluppa lungo lo spigolo meridionale di Cima Dieci a m. 3026. Raggiunta la cima, facciamo ritorno alla Forcella della Croce. Seguiamo il sentiero che discende lungo il versante dell’Alpe di Pices Fanes per poi risalire alla Forcella di Medesc a m. 2584. Proseguiamo la discesa a valle lungo il vallone detritico della forcella, al termine del quale, voltiamo a destra sul sentiero n° 15 che seguiamo fino all’incrocio con il n° 7, per la stazione a monte della seggiovia che porta a Badia.
Parcheggiamo al rifugio Castiglioni. Attraversiamo la strada e imbocchiamo il sentiero nr. 698 che porta con una ripida salita alla Porta del Vescovo mt. 2.565.
Dopo un breve tratto si giunge all’attacco della Ferrata delle Trincee. La ferrata inizia con un tratto molto atletico e verticale poi le difficoltà diminuiscono. Seguendo lo sviluppo della cresta si raggiunge un passaggio caratteristico rappresentato da un ponticello in legno sospeso che porta alla base della Mesola mt. 2.727. Dopo una breve discesa si risale su rocette fino ad arrivare alla cima. Discesa fino ai prati erbosi qui deviazione a dx per la salita al Torrione e successiva discesa. Continuiamo per la nuova variante per il rifugio Padon.
Superiamo i tratti attrezzati fino ad incontrare l’indicazione x le gallerie della guerra ‘15/18 e il Bivacco Bontadini. Saliamo la Cima Mesolina mt. 2.642 si ritorna al Bivacco Bontadini da qui al rifugio Padon mt. 2.510. Discesa al Passo di Fedaia mt. 2.057. Costeggiamo il lago Fedaia e raggiungiamo il rifugio Seggiovia Marmolada da dove saliamo sulla seggiovia 🚠 diretti al Rifugio Pian Dei Fiacconi mt. 2.626.
Secondo giorno:
Dal rifugio Pian dei Fiacconi mt. 2.626 scendiamo lungo il sentiero nr 606 x poi risalire verso la Forcella della Marmolada mt. 2.896 che raggiungiamo dopo un tratto attrezzato. Da qui seguiamo la ferrata della Marmolada con ripide scalinate fino alla Punta di Penia mt. 3.343 in ore 03:10. Scendiamo il nevaio fini alla quota mt. 3.203 da dove iniziamo la discesa della ferrata raggiungendo il ghiacciaio della Marmolada. Proseguiamo un tratto ghiacciato fino ad arrivare al nevaio dei Fiacconi e quindi al rifugio in ore 5.