Ferrata Contessi e monte due mani

24 MAGGIO FERRATA S. CONTESSI MONTE DUE MANI

LECCO BALLABIO MORTERONE  mt 900

MONTE DUE MANI mt 1666.

Gita alpinistica con ferrata.

Da Ballabio si prende la strada per Morterone dopo circa 4 Km a sx piccolo parcheggio per la ferrata, indossiamo subito imbrago e casco. Si salgono i primi metri paretina verticale, la ferrata è attrezzata con catena, poi sentiero e quindi altri torrioni e pareti con alcuni pioli e gradini sempre interrotti da tratti di sentiero.  Accanto alla ferrata si incrocia varie volte il sentiero che permette la salita in vetta per via normale. Terminata la ferrata si prosegue in cresta fino in vetta (ore 3.00).

Breve sosta, il cielo è coperto, per la discesa si decide  il sentiero a sx che scende per prati poi nel bosco, fino a dei ruderi, da qui a sinistra si ritorna sulla strada asfaltata e dopo circa 4 Km alle vetture.

Ore 5, dislivello mt 850, Km 11.2

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Campei de Sima valle delle cartiere Toscolano

Da Toscolano ancora in auto fino al parcheggio che serve la “Valle delle Cartiere”: sito museale dell’industria della carta (ore 8.15). Tuttavia, non ci attardiamo troppo tra i resti degli opifici, perché il punto d’arrivo della nostra escursione (Campei de Sima) è parecchio distante. Superiamo anche la “Forra di Covoli” che il fiume Toscolano nei secoli ha sapientemente scavato nella roccia. Oltre la Forra e per un ripido sentiero ecco la “Valle delle Camerate”. Quindi quella di “Campei”, segnata da un torrentello laterale, nell’alveo del quale il sentiero si distende per alzarsi con tornanti verso il nucleo di case rifugio di “Campei de Sima” m 1117 (ore 11,50).

Per il ritorno imbocchiamo il vicino sentiero n. 22 che, passando per “Canpei di Fondo”, ritrova a valle il precedente itinerario, seguendo il quale facciamo il percorso a ritroso, fino al parcheggio iniziale (ore 15.50). 

Dislivello positivo: m 1105. Distanza percorsa: km 26.500. Durata escursione: ore 7.35

7.35

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Monte Muffetto 2062 m

l clima piovoso di questo maggio cambia sovente le nostre mete programmate. Oggi dovevamo esser per una ferrata lecchese, invece saliamo il vicino e familiare “Muffetto” (m. 2060), da Graticelle di Bovegno (Val Trompia). La salita è quasi una linea obliquamente retta di sette km, per boschi e praterie fiorite, passando due malghe (Vestone e Muffetto). Solo la vetta non si vede avvolta da una fitta nebbia, ma almeno non piove. Uguale il ritorno, tanto semplice e colloquiale… da ignorare una deviazione, percorrendo così un tratto di strada in più.

Dislivello positivo: m 1386. Distanza percorsa: 15,3. Durata escursione: ore 6

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Lago Spigorel

A “Tezzi Alti” – frazione di Gandellino – lasciamo l’auto (ore 8.40) presso le ultime case di villeggiatura per imboccare il vicino sentiero n. 309: una bella sterrata per la chiesetta dedicata a San Carlo e valicante il vorticoso torrente della “Val Sedornia”. Poi, un facile salire fra macchioni di neve e grandi praterie fiorite, cercando d’immaginare che nome abbiamo le sovrastanti montagne: questo lato della Val Seriana ci è abbastanza sconosciuto. Invece chiamiamo immediatamente: “marasso” (per l’inconfondibile livrea), la vipera stesa al sole che, comprese le nostre benevoli intenzioni, poi lentamente abbandona il sentiero. Poco oltre il “Lago Spigorel” (m 1821 – ore 11:00), ancora semi gelato. Ritornando, decidiamo di guadagnare il lato destro della “Val Sedornia” per far “circolare” la bella escursione. Paolo (giovane e gagliardo) funge da esploratore, e una volta guadato il torrente, per sentieri e una nuova sterrata di malga ritorniamo a “Tezzi Alti” (ore 13:50).

Dislivello positivo: m 900. Distanza percorsa: km 13.7. Durata escursione: ore5:10

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Monte Pizzocolo m 1581

Il Pizzocolo – agli inizi d’aprile – tradizionalmente è l’escursione per il compleanno di Gianni (il nostro decano). Ma, causa maltempo, quest’anno l’abbiamo festeggiato a Provaglio.. però non poteva mancarci questa panoramica altura del Lago di Garda! Oggi siamo qui e percorriamo l’itinerario più semplice: quello da “San Michele” (Gardone Riviera) per la “Val di Sur” e il “Dosso delle Prade”. Sono pur sempre 1200 metri di dislivello… tuttavia sembran facili, anche per la familiarità dei luoghi tante volte visitati. Al ritorno, alle “Prade” scendiamo al “Passo di Spino” dirigendoci a valle lungo il “Torrente Barbarano” ricco d’acque primaverili.

Dislivello positivo: m 1200. Distanza percorsa: km 19 circa. Durata escursione: ore 615

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Valle delle messi

Sant’Apollonia (Ponte di Legno) – Superata la verifica ARTVA per tutti i partecipanti (perchè l’escursione presenta dei rischi), alle ore 8.20 ci inoltriamo lungo la Valle delle Messi, intenzionati a raggiungere il “LINGE” (m 2273). Il cielo è parzialmente nuvoloso, ma la catena dei monti che sovrastano il noto bivacco, mostra l’abbondante neve di questo benevolo inverno. Pure il bianco manto della pista che porta all’intermedio “Rifugio Valmalza” (m 1998) ore 9.45, ha avuto un ultimo e lieve apporto di neve. Di lato, il torrente Frigidolfo di purissima acqua è ancora in stanca. Superato il rifugio, e senza segni di calpestio sulla neve, procediamo tenendoci il più possibile distanti dai pendii maggiormente innevati. Dopo circa quaranta minuti (quando dovremmo essere all’altezza del Linge) la nebbia si infittisce tanto da renderla indistinguibile dal manto nevoso e pure invisibile il nascosto bivacco. Così interrompiamo l’ascesa e ritorniamo a valle. Immergendoci nel paesaggio che (più in basso) un velato sole allieta per noi, disvelando pure le cime della nostra escursione (ore 13.15). Lasciata Sant’Apollonia, sostiamo a Ponte di Legno per far visita a don Dassa che svolse il magistero sacerdotale anche in Franciacorta. Dislivello positivo: m 720. Distanza percorsa: km 12.4 Durata escursione: ore 6

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Rifugio Albani m 1939 e Cima bianca

Colere (Bergamo) – Con un po’ d’apprensione affrontiamo (ore 8:30) il sentiero n. 603 per l’Albani. Il rifugio da Colere s’intravede: alto, soleggiato, posto sopra un tripudio di neve. Sono proprio le ultime nevicate a preoccuparci, non conoscendo la pericolosità dei pendii. Prima di partire facciamo la prova dell’ARTVA. Tuttavia, ci dà sicurezza la larga e già frequentata traccia che s’inerpica verso la parete nord della Presolana. Ad ogni passo ci diciamo che così tanta neve non l’abbiamo mai vista: le casupole delle vecchie miniere stanno sepolte, e pure il Rifugio Albani (m 1939 – ore 11:00), ne ha un gran deposito sul tetto. Qui ci rifocilliamo al tiepido sole, che un vento debole rinfresca da farci mettere un indumento pesante. Poi affrontiamo lo spettacolare tragitto verso le piste da sci degli impianti di Colere. Le percorriamo… disciplimatamente, ritornando al paese e nel bar vicino al grande percheggio festeggiamo pure (in ritardo) la… “festa del papà”. Dislivello positivo: m 1050. Distanza percorsa: km 12,7. Durata escursione: ore 6

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