Guglielmo 24 set 2015

Ennesima salita di ripiego per maltempo al Guglielmo, ma anche questa volta il nostro monte fuori casa ci ha sorpreso con la sua spettacolarità.

Saliti dalla strada a sinistra del sentiero degli gnomi, passando per malga Casentighe e rif Almici abbiamo raggiunto il Redentore. Da qui percorrendo il bellissimo sentiero delle creste, ci siamo fermati per il picnic alle 13 piante, un antica posta di caccia con 13 faggi secolari, che emana un’atmosfera magica, druidica. Scesi a malga Aguina abbiamo aggirato l’omonoma cima, passando dal roccolo Anessi, un’idea del paradiso per chi si sente parte della natura. Ripresa la sterrata e qualche scorciatoia, siamo ritornati a Zone, percorrendo 17 km in 7 ore e mezzo con dislivello totale di 1350 m.

P.S. Abbiamo trovato molti cartelli indicatori spezzati e gettati a terra, è proprio vero che la mamma dei cretini è sempre incinta.

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Monte Pradella 2626 m

Lunga e piacevole gita sulle Orobie, anche se buona parte della salita l’abbiamo percorsa camminando nella nebbia, che favorisce si il raccoglimento e il silenzioso fascino della montagna, ma ci ha defraudato del magnifico paesaggio, comunque ripagati dalla ricomparsa dell’azzurro in vetta e dalla piacevolissima compagnia delle amiche della Lega Montagna.

Partiti dalla centrale Enel di Valgoglio, in val Sanguigno, con un ripido tratto nel bosco abbiamo superato il rif. Gianpace, proseguendo sulla traccia 362, alla malga Prespone (2097 m), seguendo segnavia bianchi, si costeggia il lago Gelato (2417 m) raggiungendo la vetta a 2626 m.

Discesi dal versante opposto, verso il lago Nero, che dopo il primo tratto attrezzato, si sviluppa in un lungo percorso selvaggio, bel panorama sil lago d’Aviasco, fino alla traccia 267 che ci riporta in val Sanguigno.

Abbiamo percorso 19,5 km in 8 ore e 30 con dislivello complessivo di 1750 m.

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Pizzo Badile Camuno 2535 m

Lasciata l’auto lungo la strda che da Cimbergo sale alle malghe di Volano, dopo circa un km abbiamo raggiunto il rif. De Marie (graziosissima meta per gita familiare con picnick), da qui proseguendo per il sentiero 77, bosco e folta vegetazione all’inizio e splendido paesaggio alpino in alto, siamo arrivati in vetta.

L’escursione richiede molta attenzione, sia per tratti di sentiero esposti, che per le pareti rocciose di discreta verticalità, attrezzate con catene e cavi non perfettamente ancorati.

Complessivamente però, non è una salita molto difficile e si è ampiamente ricompensati dalla bellezza, con la vista della Concarena a ovest e Frisozzo con val Zumella a nord.

Con la discesa per lo stesso itinerario, abbiamo percorso 7.2 km in 5 ore e mezzo con un dislivello di 1150 m.

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Monte Stabio 2536 m

Nuova escursione dei Sempreverdi con la Lega Montagna dell’Uisp di Brescia. Questa volta la destinazione è la Val di Stabio (tributaria laterale della Val Camonica) e il monte Stabio (m. 2536).

Parcheggiato a Campolaro di Prestine lungo la strada per il Passo Crocedomini, al tornante in uscita dal paese, a sinistra,  una mulattiera porta alla colonia “Pian di Campo”. Quindi, con direzione nord-ovest, percorriamo il sentiero delle ” Mondole” fino a incrociare la mulattiera che sale da Astrio. Raggiungiamo la “Malga Stabio di Sotto” e quella superiore. Continuando verso l’alto, superiamo i gradoni di varie conchette glaciali tra cui quella con il “Lago della Sorba”. Poi un ultimo strappo fino al passo “Porta di Stabio” m. 2508, quindi in vetta al “Monte Stabio” m. 2536.

Il ritorno è per lo stesso itinerario. Dislivello positivo: metri 1200 circa. Distanza percorsa: km 18.500 circa. Tempo: ore 7

Grigna Meridionale 2177 m (la Grignetta)

Montagna bellissima al pari della sorella maggiore, la Settentrionale.

Dal parcheggio di Piani Resinelli superato il rifugio Porta, abbiamo percorso il sentiero n° 1, che dopo un tratto in discesa, risale ed esce dal bosco rivelando le prime magnifiche torri, giunti alla deviazione per il Canalone della Porta, abbiamo risalito un ripido sentiero e dopo la piazzola dell’elicottero, per il canale fino alla sommità dove si congiunge col sentiero di cresta Sinigallia.

A Sx inizia il primo tratto attrezzato e percorrendo la cresta si arriva in vetta, dove ci aspettano la magnifica vista da tutti i lati e il moderno bivacco Ferrario, che ricorda il LEM.

Per il ritorno, percorso a ritroso il primo tratto, siamo scesi a Sx dal canalino della Federazione, alla Bocchetta del Giardino si vede verso dx una traccia segnata in giallo, che aggirando la vetta, esce sul versante est.

Da qui un ripidissimo sentiero, dopo un paio di attraversamenti di frane muniti di catene di sicurezza, ma dove prestare molta attenzione, ci riporta nel bosco e alla malga Pian delle Fontane, da dove con una comoda strada si torna ai Piani Resinelli.

Nota: è un percorso bellissimo, ma raccomandiamo di non sottovalutare la sicurezza e la prudenza, anche nel ritorno.

Percorso 15 km in 6 ore e 45′ con un dislivello totale di 1200 m.

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Sentiero dei Fiori, Punta Lagoscuro 3166 m, Cima Payer 3056 m.

Il Sentiero dei Fiori è di una bellezza che lo ha reso praticamente meta di pellegrinaggio più che escursione, ma consigliamo di non commettere l’errore di snobbarlo a causa della sua popolarità.

Raggiunto il Passo Paradiso (2573), con la cabinovia dal Tonale, abbiamo seguito il sentiero 44 a dx, raggiungendo il passo del Castellaccio (2963), poi risalito un breve tratto di cresta a sx, al passo di Casamadre ci siamo equipaggati per la ferrata, qui inizia il Sentiero dei Fiori.

Lungo questo meraviglioso cammino, si trovano le deviazioni per il Nido dell’Aquila, un punto di vedetta della Grande Guerra, da noi non visitato e per Punta Lagoscuro, una bella vetta di 3166 m.

Un momento particolarmente divertente è stato il passaggio sui due ponti tibetani, emozionanti per tutti.

Giunti al passo di Lagoscuro, abbiamo proseguito per la Cima Payer di 3056 m, percorrendo un altro tratto attrezzato, poi, ritornati al passo, siamo scesi per la pietraia sopra il rifugio Mandron Città di Trento, tenendoci in quota sotto le rocce, per risalire al Passo del Maroccaro e da qui ridiscendere al Passo Paradiso, con ramponi calzati.

Un simpatico evento: a questa gita, oltre ai soliti “vecchi” (alla lettera) Sempreverdi, ha partecipato un giovanissimo germoglio, l’intrepido Tommaso di 12 anni.

Percorso totale 8 km in 07 ore e 45′ con un dislivello di 1000 m.

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Pizzo Tre Confini (2824 m) e Monte Gleno (2882 m) 22/07/2015

Le Orobie non finiscono mai di stupirci, il percorso di queste due cime offre scorci impagabili.

Punto di partenza frazione Pianezza di Vilminore di Scalve, risaliti sguendo il sentiero 411 e superati i ruderi della diga del Gleno, si prosegue per la splendida valle lungo il 410 fino al bivio col 321, che si segue fino al passo Bondione (2680) e da qui la traccia per le vette Tre Confini e Gleno.

Abbiamo detto della bellezza, ma vorremmo anche segnalare una certa pericolosità dei tratti finali, rocce friabili e forte esposizione, è per escursionisti esperti.

Ci sono stati anche piacevoli incontri con gli abitanti di queste terre, marmotta, stambecchi, camosci e una elegante vipera.

Il ritorno lungo una traccia segnata nel ghiaione alla base della vetta del Gleno, fino a riprendere il 321 e ripercorrendo fino a Pianezza.

La camminata é durata 9 ore e 45′, percorrendo 20 km con 1770 m di dislivello totale.

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Presanella m 3558, 15 e 16/07/2015

Due giornate piacevolissime sulla stupenda Presanella, la nuvolosità in quota ci ha un po’ defraudato del panorama delle giornate limpide, ma il fascino di questa cima rimane intatto comunque.

Lasciate le vetture al Forte Piazzi Alti, sentiero 233 in 1 ora e 20 arriviamo al rifugio Denza, dove l’allegra cena è presto diventata un’allegrissima festa montanara, che ci ha visti coinvolti in balli e canti con un gruppo di simpaticissime signore vicentine, trascinati dalla fisarmonica di Mirko.

Ringraziamo per questi momenti felici i gestori del rifugio Mirko e Erica Dezulian, una bellissima e giovane coppia, dei veri rifugisti, con grande passione per la montagna, che ci hanno mostrato il volto migliore dell’ospitalità trentina.

Giu dalle brande alle 03 e 45′, siamo partiti per la via normale alle 04 e 15′ seguendo la traccia 206 per il passo Cercen (3022 m) aggirando Cima Vermiglio al passo Freshfield (3375 m) e raggiungendo la vetta dal versante sud in 4 ore e 45′.

La temperatura era elevata ancor prima dell’alba e la neve già cedevole al primo contatto, è stata fonte di un po’ di apprensione per il ritorno, comunque è andato tutto bene e verso le 13 eravamo nuovamente al Denza.

Complessivamente abbiamo percorso 7,5 km in 2 ore e 40 per andata e ritorno dal parcheggio al rifugio e 11,5 km in 8 ore e 45′ per la salita in vetta e ritorno al rifugio con un dislivello complessivo di 1680 m.

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La bella serata al rifugio Denza

La vetta

Monte Vioz 3645 m

Da Peio, parcheggio telecabina (biglietto andata ritorno 14 Euro inizio corse ore 8), si sale il primo tronco fino allo Scoiattolo m 2000, poi in seggiovia fino al Dosso Dei Cembri m 2380 da qui per sentiero n 105 si raggiunge il rifugio Vioz Mantova 3535 m ore 3. Seguendo la cresta si raggiunge la vetta del Monte Vioz ore 3.30. Proseguendo a sx ci si abbassa sul nevaio per poi risalire al Monte Linke 3630 ore 3.45. Discesa stesso itinerario fino al Dosso dei Cembri e rientro con gli impianti ore 7 (ultima corsa ore 17)

Sulla cima del Linke abbiamo ricordato con una preghiera il nostro amico Gianni, morto prematuramente il due Luglio, RIP.

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