Bocchette di Valmassa 07/05/2015

Una gita che ne vale due, la rude bellezza del selvaggio paesaggio alpino e il commovente tuffo nella storia, percorrendo gli stessi passi dei nostri nonni cent’anni fa, lungo i camminamenti delle trincee splendidamente conservate, a tal proposito non nascondiamo un certo piacere egoistico riflettendo sulla immensa fortuna di aver vissuto tutta la nostra vita in tempo di pace al contrario di quei poveri ragazzi. Il sole e il cielo blu ci hanno accompagnato per tutto il tempo.

Partiti da Villa Dalegno poco dopo le otto, siamo risaliti per il sentiero 65 e poi a dx per il 3A e a sx per il 55 e ancora a sx per il 54 fino alle Bocchette, qui abbiamo effettuato un piccolo giro delle creste trovando altre trincee che presumiamo austriache, tornando nuovamente alle bocchette. Al ritorno abbiamo seguito il 54 fino alla malga Previsgai, procedendo sulla strada fino a riprendere il 55 per Villa Dalegno.

Percorsi 15,3 km in poco più di 6 ore con un dislivello di 1260 m

Foto

GPS

Rif. Benigni (2222) e cima Piazzotti (2333) 22/04/2015

Gita bellissima e fortunata sotto un cielo azzurrissimo. Parcheggiato in localita Sciöc di Cusio (1515) e preso il facile sentiero 108, arrivati ai piedi dei Denti della Vecchia, ci siamo resi conto di non avere le attrezzature adeguate per superare il canale completamente innevato, ripiegato e risaliti quindi per il 107 fino al passo Salmurano, anche qui non abbiamo trovato via per il Benigni e si è deciso per il ritorno, quando il fortunato incontro con Giancarlo, squisita e piacevolissima persona oltre che grande esperto di queste montagne, che ringraziamo di cuore, ha risolto la situazione.

Seguendo lui, siamo risaliti per un ripido canalino, verso l’estremità nord dei Denti della Vecchia (via invernale), e da qui al Benigni e alla cima Piazzotti ancora innevata.

La discesa seguendo il lato sud lungo uno stupendo canalone innevatissimo, antica via dei contrabandieri, fino a riprendere il 108 e ritorno a Sciöc.

Si è camminato per circa 6 ore coprendo un dislivello totale di 980 m e km 14 circa.

Foto

Quota 3000 su Cima Presena (3069)

Pensata come una delle ultime ciaspolate di stagione, siamo partiti dagli impianti dismessi del Tonale, risalendo parte della pista e il canalino a dx delle rocce, arrivando al passo Paradiso, proseguendo sulle piste si è raggiunta poi la capanna Presena e il passo Presena a quota 3000.

Qui la neve di Pasqua non ben assestata e il vento ci hanno consigliato di rinviare la cima alla stagione estiva.

Giornata splendida, pendenze durissime e panorami magnifici, anche se la vista costante degli impianti di risalita e la quantità di persone che solitamente non incontriamo, non sono il sogno del tranquillo ciaspolatore.

Percorso circa 10,5 km con dislivello di 1125 m in 6 ore

Foto

GPS

Monte Pizzocolo (1582 m) da Valle Sur (Gardone Riviera)

Grande attesa per la gita di oggi, il primo aprile è il compleanno del nostro inossidabile amico Gianni Casari, settantasei primavere, come meglio potevamo festeggiarlo se non con una cima dal panorama incantevole sul basso Garda e un ben annaffiato pranzo?

Partiti alle 07:50 da Val Sur di fronte al ristorante Colomber (Gardone R), siamo risaliti costeggiando il torrente Barbarano fino al passo di Spino (1180 m), proseguendo a dx, sentiero 5, siamo arrivati al bivio del Dosso delle Prade (1517 m) e sempre per la stessa via in vetta al Pizzocolo.

Dal Dosso in avanti è un susseguirsi di spettacolari panorami sul lago e in vetta un balcone sulla splendida Val Vestino con il suo fiordo e la diga, il Baldo innevato sulla dx e ancora la baia di Sirmione. Vi rimandiamo al viseo e alle foto.

Tornati al Dosso delle Prade siamo scesi a sx per il sentiero 6, raggiungendo la baita del simpaticissimo Osvaldo, dove oltre la cortesia dell’ospite e dell’amico Domenico, ci aspettavano pastasciutta in salmì, salame e buon vino per una degna festa a Gianni, compresa l’immancabile partita a tresette.

Dislivello circa 1180 m percorso 15 km in  ore 05:30

Foto

GPS

Tre cime di Aviatico: Cornagera (1312), Poieto (1360) e Suchello (1541)

Questa escursione è stata una piacevole sorpresa, l’abbiamo scelta senza conoscere bene i luoghi e viste le modeste quote, pure con scarse aspettative.

Dal primo parcheggio di Aviatico, siamo saliti lungo il sentiero 521 (Kompass 104), arrivando sotto i torrioni attrezzati per arrampicata, spettacolari, stagliati nel cielo blu.

Proseguendo fra facili roccette, si cammina in cresta e in poco tempo la cima Cornagera con la sua tenera Madonnina, da qui si ha l’impressione di piccole dolomiti.

Ritornati alla base dei torrioni, si riprende la traccia del 521 verso sinistra, entrando in un’area rocciosa dall’aspetto quasi fatato, altra bella sorpresa, un segnale ci indica con una scritta un po’ equivoca “Buco Carolina”, il percorso si addentra in una fenditura fra le rocce sempre più angusta e affascinante, con un inquietante masso incastrato fra le pareti sopra le nostre teste, si è notata una certa preoccupazione sui visi degli amici più corpulenti, ma strattonando un po’ gli zaini siamo passati tutti.

Da qui in breve si raggiunge la vetta del monte Poieto, con la Cappellina e il grande rifugio poi proseguendo per il sentiero 519, in località Forcellino, inizia la salita al Suchello, arrivati all’anticima a quota 1505, purtroppo le condizioni della neve e la nebbia ci hanno indotto a fermarci.

Il ritorno per la stessa via fino al Forcellino e da qui a dx per Aviatico.

Anche per questa giornata, un grazie a “Piero Web” sempre valida fonte di ispirazione.

Dislivello totale mt 970 Km 12.8 in circa 6 ore.

Foto

GPS

INVERNALE CIMA GREM

Partenza da Contrada Grina di Gorno, per il sentiero 263 (cartina Kompass 104), siamo passati da Bivacco Telini (1608 m), dove troviamo una statua della Madonna sorretta da una curiosa struttura in tondino da cemento armato, dove una freccia indica 1,20 ore alla cima. Proseguendo si arriva al bivacco Mistri (1790 m) molto accogliente e ben gestito dal gruppo I Camós e da qui in poco più di mezz’ora alla Cima Grem a m 2049.

In una bellissima giornata, con neve ideale, abbiamo percorso 10,35 km in 5,00 ore con dislivello di 960 m.

Foto

GPS

Quota 2.200 m sul Monte Pagano

Nella stagione invernale la strada per il passo Mortirolo è chiusa al tornante 12 a quota 1226 m (comune di Monno), da qui si sale a piedi seguendo la vecchia mulattiera fino al ponte Palù (1739 m). Salendo a dx e ancora a dx località Plazza (1839 m) per il sentiero 145, un lungo tratto piano e alla baita Carretto (1884 m) si volta a sx e inizia la salita per la vetta. Giunti a quota 2200 m, a circa 150 m dalla vetta, la condizione della neve fresca e l’inclinazione del pendio ci hanno portato alla saggia decisione di desistere, sperando di poter tornare presto, perchè si sa che a volte le giuste rinunce lasciano un po di amaro. E’ stata comunque una bellissima ciaspolata, premiati dal sempre affascinante panorama di montagna.

Numeri: 6 ore, 17,5 km e 1000 m di dislivello

Foto

Pranzo Sempreverdi 21/02/15

Sabato 21 febbraio 2015 ci siamo ritrovati presso il campo sportivo di Fantecolo, per un simpaticissimo pranzo a base di un eccezionale spiedo cucinato dal bravissimo Beppe Franchini, con i tordi del nostro insuperabile cacciatore Gianni Casari, buon vino e strepitose torte preparate dalle nostre amabili ladyes.

Ottima alternativa alle uscite montane.

Foto

 

 

Cresta Salì 2300 m

Salendo da Vezza d’Oglio, lungo via Tagliamento, causa strada ghiacciata abbiamo parcheggiato poco prima del ponte Scalvino a 1150 m, da qui, superato il rif. Cascata (1453 m), seguito il tornante a sx lungo il sentiero 72 fino alla località Pornina (1734 m). Indossate le ciaspole, voltando a dx, siamo usciti dal bosco di conifere e in un paesaggio meraviglioso per limpidezza e panorama, si sono raggiunti i 2300 m della Cresta Salì, un palco privilegiato sul corno Pornina, il monte Aviolo, il monte Avio, il corno Plazza e altro. I numeri della camminata sono 20 km, 1150 m di dislivello in 6 ore e 15 min. Un “marcå brao” a Valentino che l’ha proposta.

FOTO (premere Ctrl per aprire in altra finestra)

Monte Baldo 11/02/2015

Partiti alle ore 08.30 da Prada Alta (San Zeno di montagna VR), siamo saliti lungo una traccia di ciaspolatori con buona neve alle quote basse, attraverso un bosco di faggi. Terminata la vegetazione risalendo i prati del versante ovest, coperti da scarsa neve, abbiamo raggiunto i rifugi Cornetto (1815 m) e Chierego (1911 m) e da qui lungo il crinale la vetta più a sud del Baldo, Cima Costabella di 2053 m.

Con un sole brillante e tiepido in quota e un po’ di foschia sul lago, abbiamo percorso 10,5 km con dislivello di 1050 m in un tempo totale di 5 ore.