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Presanella m 3558, 15 e 16/07/2015

Due giornate piacevolissime sulla stupenda Presanella, la nuvolosità in quota ci ha un po’ defraudato del panorama delle giornate limpide, ma il fascino di questa cima rimane intatto comunque.

Lasciate le vetture al Forte Piazzi Alti, sentiero 233 in 1 ora e 20 arriviamo al rifugio Denza, dove l’allegra cena è presto diventata un’allegrissima festa montanara, che ci ha visti coinvolti in balli e canti con un gruppo di simpaticissime signore vicentine, trascinati dalla fisarmonica di Mirko.

Ringraziamo per questi momenti felici i gestori del rifugio Mirko e Erica Dezulian, una bellissima e giovane coppia, dei veri rifugisti, con grande passione per la montagna, che ci hanno mostrato il volto migliore dell’ospitalità trentina.

Giu dalle brande alle 03 e 45′, siamo partiti per la via normale alle 04 e 15′ seguendo la traccia 206 per il passo Cercen (3022 m) aggirando Cima Vermiglio al passo Freshfield (3375 m) e raggiungendo la vetta dal versante sud in 4 ore e 45′.

La temperatura era elevata ancor prima dell’alba e la neve già cedevole al primo contatto, è stata fonte di un po’ di apprensione per il ritorno, comunque è andato tutto bene e verso le 13 eravamo nuovamente al Denza.

Complessivamente abbiamo percorso 7,5 km in 2 ore e 40 per andata e ritorno dal parcheggio al rifugio e 11,5 km in 8 ore e 45′ per la salita in vetta e ritorno al rifugio con un dislivello complessivo di 1680 m.

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La bella serata al rifugio Denza

La vetta

Monte Vioz 3645 m

Da Peio, parcheggio telecabina (biglietto andata ritorno 14 Euro inizio corse ore 8), si sale il primo tronco fino allo Scoiattolo m 2000, poi in seggiovia fino al Dosso Dei Cembri m 2380 da qui per sentiero n 105 si raggiunge il rifugio Vioz Mantova 3535 m ore 3. Seguendo la cresta si raggiunge la vetta del Monte Vioz ore 3.30. Proseguendo a sx ci si abbassa sul nevaio per poi risalire al Monte Linke 3630 ore 3.45. Discesa stesso itinerario fino al Dosso dei Cembri e rientro con gli impianti ore 7 (ultima corsa ore 17)

Sulla cima del Linke abbiamo ricordato con una preghiera il nostro amico Gianni, morto prematuramente il due Luglio, RIP.

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Passo Blumone da Gaver 24/06/2015

Partiti dal rifugio Nikolajewka (1502 m), si sale il ripido sentiero 26, fino al Cassinello di Blumone (2099 m) e da qui a sx per il n° 27, ben segnato anche nel tratto di pietraia, che ci porta al passo Blumone (2633 m), in un bell’ambiente di verde e granito.

Dai grossi massi granitici del passo si apre la splendida vista del lago della Vacca, che si raggiunge facilmente percorrendo il sentiero n° 1 fino al rif. Tita Secchi (2362 m). Ritorno al punto di partenza col sentiero Antonioli n° 17.

Si sono percorsi circa 13 km in 5 ore e 45 minuti con un dislivello totale di 1200 m.

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Ferrata Minonzio e Zuccone Campelli 03/06/2015

Ennesima riconferma della bellezza delle Orobie, paesaggio roccioso di grande fascino e prati fioriti che ti riconciliano con la vita.

Partiti dal grande parcheggio degli impianti sopra Valtorta, rif. Il Trifoglio (1340 m), siamo risaliti per le piste da sci ai Piani di Bobbio (1652 m), vicino a una piccola costruzione sulla sinistra ci sono alcune indicazioni, quelle in giallo tracciano un sentiero che fra roccette e prati fioriti ci ha portati in vetta allo Zucco Barbesino (2152 m), poi lungo alcune creste al tratto attrezzato. Ora il paesaggio cambia completamente in un aspetto roccioso quasi dolomitico, la ferrata, ben concepita, non presenta eccessive difficoltà, ma è di grande suggestione per scorci e viste mozzafiato che offre. Raggiunta la vetta dello Zuccone Campelli (2159 m), per il ritorno siamo proseguiti lungo le creste, verso il rif. Cazzaniga, fino a incrociare il sentiero 101 delle Orobie, che in un paesaggio incantevole ci ha riportato ai Piani di Bobbio, passando dal Passo dei Mughi (2010 m) e da qui per le stesse piste al parcheggio.

Percorsi 13 km in 7 ore con 1032 m di dislivello totale.

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Monte Pagano 27/05/2015

E ci siamo ripresi il Monte Pagano. Dopo la rinuncia di Febbraio per neve instabile e nebbia, oggi una splendida giornata di “sbrèl” pagata con un po’ di vento gelido, ma siamo stati ben ripagati.

Partiti da Grano, frazione di Vezza d’Oglio, siamo saliti fino ai Pianacci per la strada in buona parte asfaltata, e con l’utimo tratto di sentiero 145 in vetta al Pagano.

Questa cima, anche se di facile conquista, è affascinante per il panorama, ma ancor più per l’imponente muro a secco circolare, trincea della grande guerra, perfettamente conservato, che la racchiude formando un forte che ci ricorda molto gli oppida fortificati dei popoli nordici.

Da qui siamo scesi proseguendo il 145 in direzione Mortirolo, fino al bivio col 145A che ritorna ai Pianacci a mezza costa, dove abbiamo proseguito attraversando una zona paludosa fuori tracciato, ritrovando più in basso il sentiero n° 3 del parco dello Stelvio fino al punto di partenza.

Percorsi 20 km in 6 ore e 30 con un dislivello totale di 1260 m.

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Monte Madonnino 2502 m 13/05/15

Parcheggiato in loc Bortolotti di Valgoglio, siamo risaliti per la strada asfaltata che costeggia la condotta idroelettrica, poi il sentiero 228 in un favoloso bosco di faggi, a sx all’incroco con la sterrata da sant’Antonio e poco dopo al cippo con la croce a dx sulla strada fino alle baite d’Agnone, da qui seguendo un’incerta traccia lungo la dorsale di costa d’Agnone, abbiamo raggiunto il monte Segnale di 2183 m e proseguendo in cresta si giunge facilmente in vetta al Madonnino, con pochi attraversamenti innevati, senza difficoltà.

Sia lungo la dorsale che in vetta si gode di un panorama molto bello, con le vicine vette dei monti Cabianca, Pradella e pizzo del Becco.

In 6 ore percorsi 15,5 km con 1450 m di dislivello.

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Bocchette di Valmassa 07/05/2015

Una gita che ne vale due, la rude bellezza del selvaggio paesaggio alpino e il commovente tuffo nella storia, percorrendo gli stessi passi dei nostri nonni cent’anni fa, lungo i camminamenti delle trincee splendidamente conservate, a tal proposito non nascondiamo un certo piacere egoistico riflettendo sulla immensa fortuna di aver vissuto tutta la nostra vita in tempo di pace al contrario di quei poveri ragazzi. Il sole e il cielo blu ci hanno accompagnato per tutto il tempo.

Partiti da Villa Dalegno poco dopo le otto, siamo risaliti per il sentiero 65 e poi a dx per il 3A e a sx per il 55 e ancora a sx per il 54 fino alle Bocchette, qui abbiamo effettuato un piccolo giro delle creste trovando altre trincee che presumiamo austriache, tornando nuovamente alle bocchette. Al ritorno abbiamo seguito il 54 fino alla malga Previsgai, procedendo sulla strada fino a riprendere il 55 per Villa Dalegno.

Percorsi 15,3 km in poco più di 6 ore con un dislivello di 1260 m

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Rif. Benigni (2222) e cima Piazzotti (2333) 22/04/2015

Gita bellissima e fortunata sotto un cielo azzurrissimo. Parcheggiato in localita Sciöc di Cusio (1515) e preso il facile sentiero 108, arrivati ai piedi dei Denti della Vecchia, ci siamo resi conto di non avere le attrezzature adeguate per superare il canale completamente innevato, ripiegato e risaliti quindi per il 107 fino al passo Salmurano, anche qui non abbiamo trovato via per il Benigni e si è deciso per il ritorno, quando il fortunato incontro con Giancarlo, squisita e piacevolissima persona oltre che grande esperto di queste montagne, che ringraziamo di cuore, ha risolto la situazione.

Seguendo lui, siamo risaliti per un ripido canalino, verso l’estremità nord dei Denti della Vecchia (via invernale), e da qui al Benigni e alla cima Piazzotti ancora innevata.

La discesa seguendo il lato sud lungo uno stupendo canalone innevatissimo, antica via dei contrabandieri, fino a riprendere il 108 e ritorno a Sciöc.

Si è camminato per circa 6 ore coprendo un dislivello totale di 980 m e km 14 circa.

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Quota 3000 su Cima Presena (3069)

Pensata come una delle ultime ciaspolate di stagione, siamo partiti dagli impianti dismessi del Tonale, risalendo parte della pista e il canalino a dx delle rocce, arrivando al passo Paradiso, proseguendo sulle piste si è raggiunta poi la capanna Presena e il passo Presena a quota 3000.

Qui la neve di Pasqua non ben assestata e il vento ci hanno consigliato di rinviare la cima alla stagione estiva.

Giornata splendida, pendenze durissime e panorami magnifici, anche se la vista costante degli impianti di risalita e la quantità di persone che solitamente non incontriamo, non sono il sogno del tranquillo ciaspolatore.

Percorso circa 10,5 km con dislivello di 1125 m in 6 ore

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