Monte Stabio m. 2536 Parcheggio auto : Campolaro ( alcuni posti auto bordo strada per Passo Crocedomini). Seguire il sentiero Irene Gatti fino alla deviazione, prendere a sinistra, per Malga Stabio di Sotto. Poco prima della malga, mantenersi sulla traccia di destra e raggiungere la Malga Stabio di Sopra. Dalla malga salire al Lago della Sorba, poi alla Porta di Stabio, m. 2505, e infine alla sommità del Monte Stabio a m. 2536. Ritorno a valle, stesso itinerario percorso in precedenza.
Pizzo del Diavolo della Malgina m. 2926. Parcheggio auto località Grumetti Valbondione BG, previo acquisto di gratta e sosta al costo di euro 5. Dal parcheggio ci incamminiamo lungo il sentiero che porta all’ itinerario naturalistico Antonio Curò, che percorriamo fino all’incrocio della variante che in ripida ascesa conduce al Rifugio Curò. Giunti al rifugio proseguiamo in direzione del Rifugio Barbellino, per poi deviare a sinistra in direzione Lago della Malgina. Dal lago, riva sinistra, seguiamo la traccia su morena fino al passo, a m. 2660, e su facili roccette fino in vetta a m. 2926. Raggiunta la cima discendiamo la traccia, su morena (prestare molta attenzione nel percorrere il primo tratto), fino al Lago Inferiore di Valmorta, dal quale poi raggiungiamo il Rifugio Curò. Ritorno a valle per lo stesso sentiero percorso all’andata.
Cima Moren m.2417 Parcheggio auto, chiesetta di San Fiorino Borno. Dal parcheggio ci incamminiamo su via Milano e all’incrocio con via Navertino svoltiamo a destra e proseguiamo in direzione del lago di Lova. Poco prima del lago lasciamo la carrareccia e prendiamo a sinistra in direzione Grotta del Monte Arano. Giunti alle Pendici del Monte Arano svoltiamo a sinistra e raggiungiamo la Malga Moren e la chiesetta di Val Moren. Continuiamo sul sentiero variante 82B che sale dritto lungo la Val Moren. Raggiunte le roccette di cresta, il sentiero sale a destra, prestiamo parecchia attenzione nel risalire l’ultimo tratto di sentiero, in quanto la nebbia e il terreno parecchio umido ci impongono cautela. Raggiunta la cima, a m. 2417, facciamo ritorno a valle passando per il Rifugio Laeng, Pendici del Monte Arano e Grotta del Monte Arano.
Pizzo Recastello m. 2886 Parcheggio auto località Grumetti Valbondione previo acquisto “Gratta e sosta” al costo di euro 5. Dal parcheggio seguiamo il sentiero che immette sulla mulattiera che percorriamo per circa metà salita, per poi prendere la variante, ovvero, il ripido sentiero che porta al Rifugio Antonio Curò. Breve sosta, il tempo necessario per indossare l’antivento, e ripartiamo lungo la mulattiera che sovrasta il lago artificiale del Barbellino. Giunti nei pressi di un ponticello in legno lasciamo la mulattiera e risaliamo la Val Cerviera fino al bivio, sulla sinistra, dove su un masso è riportata l’indicazione Pizzo Recastello. Il sentiero risale i ghiaioni della Val del Cornetto Rosso fino all’attacco del canalino. Prestare attenzione sul ghiaione, in quanto, nella parte finale dello stesso non vi è più traccia del sentiero, smottamento probabilmente dovuto alle forti piogge. Attacchiamo il canalino attrezzato che porta alla selletta dalla quale in pochi minuti raggiungiamo la cima del Pizzo Recastello a m. 2886. Ritorno a valle per lo stesso itinerario.
Cima Plem m.3182 Parcheggio auto Ponte del Guat per rifugio Baitone e Tonolini. Causa mal tempo parte del gruppo ritiene opportuno rinunciare e fa ritorno a valle. Altri proseguono verso il Passo del Cristallo , m.2889, e raggiungono la Cima Plem a m.3182. Ritorno a valle dal rifugio Gnutti.
Monte Coleazzo m.3030. Giunti a Canè, alta Valle Camonica, proseguiamo sulla carrareccia che conduce alla località Cortebona, a m. 1766, dove parcheggiamo le auto e dopo aver aggirato, a destra, il pozzo di una vecchia calchera, saliamo per il marcato sentiero che attraverso un bosco di Larici conduce all’inizio della Valle di Stol, dove un grosso masso riporta l’indicazione Monte Coleazzo. Proseguiamo, su tracce erbose, al centro del vallone e raggiungiamo un pianoro con un secondo grosso masso Erratico che lasciamo alla nostra sinistra. Continuiamo a salire tra sfasciumi e rari tratti erbosi e raggiungiamo l’impervia conca dalla quale puntiamo dritti alla base del Coleazzo. Un paletto metallico, poco visibile in quanto semi divelto, posto alla base del canale di destra indica la via, una salita sempre più ripida e molto sdrucciolevole, che porta alla bocchetta a m. 3000. Raggiunta voltiamo a sinistra, ora il terreno presenta piccole cenge e placche rocciose che risaliamo fino alla cima, delimitata da una croce metallica, del Monte Coleazzo a m.3030. Ritorno stesso itinerario.
Lasciamo le auto nel parcheggio sito poco prima degli impianti “funivie di Pejo” e raggiungiamo il Doss dei Cembri a quota 2315 metri, località di partenza dell’escursione odierna, con l’ausilio della telecabina e di una seggiovia. Da qui risaliamo brevemente un tratto di strada sterrata per poi deviare a destra su sentiero CAI n°139. Lo percorriamo fino al bivio con indicazione sentiero dei Tedeschi, che noi ignoriamo, e ci innestiamo a destra sul CAI n°105. Arriviamo sul crinale a m. 2504, alla nostra destra poco sopra di noi la piccola cima del Vioz, proseguiamo, aggiriamo il Dente del Vioz a quota m. 2905 e giungiamo al risalto roccioso del Brich a m.3200. Il sentiero sale zigzagante a ridosso della dorsale che scende dalla sommità del monte Vioz e raggiungiamo il rifugio Città di Mantova a m. 3535. Aggiriamo il rifugio Città di Mantova a m. 3535, risaliamo la dorsale, parzialmente innevata, per la traccia che punta diritta alla grande croce di legno e raggiungiamo la cima del Monte Vioz a m. 3645. Discendiamo per la Vedretta di Vioz e ci portiamo sulla Cima Linke a m. 3631.
Monte Re di Castello m. 2891 e Rifugio Maria e Franco m. 2574 Percorsa per intero la Val Daone (TN), lasciamo le auto nell’ampio parcheggio di Malga Bissina a m. 1800 ( previo pagamento ticket di euro 7 ) e ci incamminiamo lungo l’ampia e breve carrareccia che conduce ad uno spiazzo, dove seguiamo l’indicazione segnavia n°242 per Passo di Campo. Il sentiero inizialmente perde quota per poi traversare e risalire in leggera ascesa fino all’ampia conca del lago di Campo a m. 1944. Superato l’ultimo rado tratto boschivo saliamo, ormai su spazi prativi con un unico breve tratto ghiaioso, e raggiungiamo Passo Campo a m. 2298. Svoltiamo a sinistra su sentiero n°1 che divalla leggermente e traversa in leggera ascesa. Lasciamo sulla destra il N°1 e percorriamo la vecchia mulattiera militare che poco dopo si perde in un ampio nevaio. Proseguiamo dritti fino a raggiungere, sotto la vetta, una traccia di sentiero detritico che ci conduce alla sommità del Monte Re di Castello a m. 2891. Piccola pausa e foto di vetta per poi discendere il nevaio in direzione del Rifugio Maria e Franco al Passo Dernal a m. 2574. Il Maria e Franco è un “Vero rifugio alpino” Immerso in un ambiente naturale e selvaggio, dove puoi trovare cortesia e simpatia, che traspare fin da subito, grazie alla sapiente gestione di Marco. Facciamo ritorno per sentiero N°1, Alta Via dell’ Adamello, fino a Passo Campo, dove raggiungiamo il parcheggio ripercorrendo il sentiero che conduce al Lago di Campo e alla Malga Bissina.
Rifugio Antonio Baroni, m. 2297, al Brunone. Parcheggio auto località Fiumenero, alta Val Seriana, sulla destra della Strada Provinciale 49, nei pressi del cimitero. Si attraversa la strada e, per sentiero 227, si risale la Valle del Fiumenero per raggiungere la piana della Cascina del Campo e i piani dell’ Aser. Attraversato il ponte, il sentiero inizia a salire lungo la Val dell’Aser. Una camminata abbastanza impegnativa fino al Rifugio Baroni a m. 2297. Ritorno stesso itinerario. Abbondante presenza di acqua lungo il percorso.
Rifugio Torsoleto m.2390 e Bivacco Davide m. 2645 Parcheggio auto Loveno . Per itinerario N°160 fino a Malga Campo Secco. Poi fuori sentiero, dritto per pascoli, per riprenderlo più in alto e raggiungere il Rifugio Torsoleto a m. 2390 e il Bivacco Davide Salvadori a m. 2645. Ritorniamo a valle passando per i Laghi della Scala.