Sempreverdi gruppo B
Oggi la nostra camminata ha percorso per tutta la sua lunghezza l’idilliaca valle del Gleno, pendii erbosi solcati da ruscelli che sgorgano dalle pareti rocciose, l’ambiente intimo e selvaggio delle Orobie.
Lasciate le vetture a Vilminore di Scalve, si prende obbligatoriamente in questa stagione, la navetta per la frazione di Pianezza a 1260 m, che con i suoi 35 abitanti non può ospitare tutte le automobili dei turisti.
Da qui si seguono le indicazioni per i ruderi della diga del Gleno (sentiero 411), testimonianza della tragedia del 1923, che si raggiungono in meno di un’ora. Attraversato il ponticello, si costeggia il lago e si percorre tutto il ben segnato e visibile sentiero, che risale la valle, fino a incontrare un grosso omino di pietre con cartelli e indicazione 50′ per il passo Belviso. Qui la deviazione verso sx (lato dx orografico) porta al passo del Bondione e al pizzo Tre confini, noi proseguiamo verso il fondovalle e dopo poco, a un secondo bivio, si stacca il sentiero per il monte Gleno, preso poco prima dagli amici del gruppo A, mentre noi proseguiamo dritti e raggiungiamo la nostra meta in poco più di 3 ore e mezzo da Pianezza.
Qui ci attendeva una famiglia di stambecchi dalle lunghissime corna e la bella vista del lago di Belviso e la valle del Vò.
Dopo il picnic, abbiamo percorso un breve tratto del sentiero per il Rif Tagliaferri, fino a una gola che apre il panorama sulla valle, senza riuscire a vedere il rifugio e abbiamo iniziato la lunga discesa del ritorno per lo stesso cammino.
Alla diga ci siamo ricongiunti con il gruppo A, di ritorno dalla cima del Gleno e assieme siamo ridiscesi a Pianezza.
Percorsi circa 19 km con 1350 m di dislivello in 7 ore e mezzo.
Gruppo A
Il gruppo A ha seguito lo stesso percorso fino al bivio per il monte Gleno, che si incontra poco dopo il bivio per il passo del Bondione, seguendo poi il ripido sentiero a sx, che contrassegnato da bolli rossi e alcuni ometti, porta al goletto di Gleno e da qui ancora a sx per la cima, risalendo una traccia sul ripido pendio di detriti e roccette friabili.
Discesa per lo stesso itinerario.
Percorso circa 19 km con 1632 m di dislivello in 7 ore e mezzo